MONDO
Guerra al terrore
Kobane, Obama preoccupato. "Contro l'Isis la battaglia sarà lunga"
Il presidente Usa è intervenuto nel corso di una riunione dei vertici militari di 20 Paesi, tra cui la Turchia e l'Arabia Saudita, nella base militare 'Andrews', alle porte di Washington
Il presidente Usa è intervenuto nel corso di una riunione dei vertici militari di 20 Paesi, tra cui la Turchia e l'Arabia Saudita, nella base militare 'Andrews', alle porte di Washington. Obama ha parlato di una "campagna di lungo termine" contro lo Stato islamico e ha dichiarato che l'obiettivo degli Stati Uniti e degli alleati è di distruggere lo Stato islamico. Il presidente ha ammesso tuttavia che l'operazione prevede progressi, ma anche battute di arresto. In giornata, video conferenza del presidente americano con i leader di Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia.
Sull'ebola
"Il mondo non sta facendo abbastanza" per la lotta contro l'epidemia di ebola: queste le parole di Obama. A meno che non la conteniamo alla fonte, il virus minaccia centinaia di migliaia di vite e la destabilizzazione delle nazioni, ha proseguito. I Paesi che stanno aiutando a combattere l'epidemia dovranno fare di più per contenere il virus alla fonte, ha aggiunto.
I curdi rimuovono la bandiera del califfato
Intanto, le milizie curde dello Ypg, le Unità di protezione del popolo, hanno rimosso la bandiera dello Stato islamico che era stata issata la scorsa settimana dai qaedisti su una collina alle porte di Kobani, città curdo-siriana al confine con la Turchia.
Lo riferiscono fonti locali, mentre su Twitter residenti locali pubblicano foto dell'area ormai scevra da qualunque segno della presenza jihadista. Lo scorso fine settimana lo Ypg ha organizzato una controffensiva contro lo Stato islamico, che tiene Kobane sotto assedio da oltre tre settimane.