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MONDO

Dopo l'ok di Amman allo scambio di prigionieri

Isis, giallo sugli ostaggi: liberati. Ma il governo giordano smentisce

L'ostaggio giapponese e il pilota giordano sarebbero stati liberati in cambio del rilascio di Sajida Rishawi. Ma il ministro degli esteri di Amman: la prigioniera nelle nostre carceri non è stata liberata

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Roma Il giornalista giapponese ed il pilota giordano, entrambi in mano allo Stato islamico, sarebbero stati liberati in cambio del rilascio di Sajida Rishawi. Secondo un audio diffuso da al Jazeera, il reporter sarebbe stato liberato e consegnato - insieme al pilota giordano Muadh al-Kassasbe - alla Giordania in cambio della terrorista irachena Sajida al Rishawi, la mancata kamikaze degli attentati ad Amman del 2005. Ma, oltre al tweet di un sedicente jihadista, non vi sono conferme ufficiali

Le voci sono state smentite dal ministro degli Esteri di Amman, Nasser Judeh: "A chi dice che Rishawi è stata rilasciata e ha lasciato la Giordania rispondo che non è vero". Aggiunge: "Abbiamo detto fin dall'inizio che la sua scarcerazione dipende dal rilascio di nostro pilota", e cioè Muadh Kassasbe, il pilota militare di Amman catturato dallo Stato Islamico dopo esser precipitato con il suo F-16 durante i raid. "Abbiamo da tempo chiesto una prova sullo stato di salute e sull'incolumità del pilota, - ha concluso il ministro - ma non ci hanno risposto".

Ed una smentita, parziale, è arrivata anche dalla direttrice del Site, il sito che monitora l'attività jihadista on line, che in un tweet sottolinea che "l'accordo per liberazione di Sajida al Rishawi in cambio dell'ostaggio giapponese, è per non uccidere (non per liberare) il pilota giordano".

A Tokyo invece la madre di Goto, nell'imminenza dello scadere dell'ultimatum, ha lanciato un ultimo disperato appello al premier Shinzo Ave: "Egregio primo ministro - si legge nella lettera - la prego di fare il possibile e col massimo sforzo nel negoziato con il governo giordano. Il tempo rimasto è minimo. Per favore, faccia tutto il possibile". Ore dopo, ancora nulla di certo.

Intanto la Casa Bianca, alla richiesta di un commento sul presunto scambio di prigionieri, ha dichiarato: "La nostra politica è che non paghiamo riscatti".
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