MONDO
Nell'incendio perse la vita anche un bimbo di 18 mesi
Israele, estremisti ebrei incriminati per il rogo in cui morì famiglia palestinese
Due ebrei (un 21enne e un minorenne) sono stati incriminati per omicidio per l'incendio in cui il 31 luglio scorso a Duma, in Cisgiordania, morirono tre membri di una famiglia palestinese, tra cui un bambino di un anno e mezzo. Altri tre estremisti ebrei (due dei quali minorenni) sono stati incriminati per vari episodi di violenza
Nove estremisti ebrei erano stati arrestati nell'ambito delle indagini sull'attacco incendiario in Cisgiordania, in cui sono morti un bimbo palestinese di 18 mesi e i genitori. Gli arresti sono stati eseguiti dalla polizia israeliana e dai servizi di sicurezza dello Shin Bet in due insediamenti illegali nel nord della Cisgiordania.
Accusati di terrorismo e razzismo
Amiram Ben Oliel, un estremista ebreo di 21 anni, è stato incriminato per l'uccisione di tre membri della famiglia Dawabsheh, i genitori e il loro bambino di 18 mesi e per il ferimento di un altro figlio della coppia nel rogo doloso avvenuto a Duma, in Cisgiordania, il 31 luglio. Un minorenne, di cui non è stata divulgata la identità, è stato
incriminato per averlo assistito nell'attentato.
Altri tre estremisti ebrei, secondo radio Gerusalemme, sono stati incriminati per vari episodi di violenza, fra cui uno a danno della Chiesa della Dormizione a Gerusalemme. Di questi ne è stato identificato solo uno, Yinon Reuveni, che è maggiorenne. Tutti sono accusati di far parte di una "organizzazione terroristica", ispirata ad una "ideologia razzista e nazionalista".
Decine di interrogatori
Dallo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno israelinao, si è appreso che nel corso di queste indagini sono stati interrogati decine di militanti dell'estrema destra ebraica. L'avvocato di Ben Oliel, Itamar Ben Gvir, ha anticipato che si appellerà contro l'incriminazione del suo cliente che - a suo parere - è stata estorta con la violenza nel corso degli interrogatori condotti dallo Shin Bet.