ECONOMIA
I numeri
Istat: Pressione fiscale in calo, ma è ancora al 43,2% nel secondo trimestre
Nello stesso periodo il saldo primario, l'indebitamento al netto degli interessi passivi, è risultato positivo, con un'incidenza sul Pil del 4,2%, invariata rispetto a quella del secondo trimestre del 2014. Il saldo corrente è stato anch'esso positivo, con un'incidenza sul Pil del 2,9% contro il 2,7% nel secondo trimestre del 2014
Deficit/Pil: Istat, nel primo semestre 2015 scende al 3,2% Nel secondo trimestre cala a 0,9%
Nella media dei primi due trimestri del 2015 si è registrato un rapporto tra indebitamento netto e Pil pari al 3,2%, con un miglioramento di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente e in calo anche rispetto al primo trimestre, quando si era attestato al 5,6%. Così l'Istat che specifica che nel solo secondo trimestre il rapporto deficit/Pil è stato pari allo 0,9%, inferiore di 0,2 punti percentuali rispetto a quello misurato nel corrispondente trimestre del 2014. Il saldo primario nel secondo trimestre è risultato positivo per 17,029 miliardi (17,094 miliardi nel corrispondente trimestre del 2014). Nel secondo trimestre 2015 il saldo corrente (risparmio) è risultato positivo per 11,862 miliardi, in miglioramento di 1.103 milioni rispetto al corrispondente trimestre dell'anno precedente. L'incidenza sul Pil è stata del 2,9%, a fronte del 2,7% nel secondo trimestre del 2014. Complessivamente, nei primi due trimestri del 2015 il saldo corrente in rapporto al Pil è stato positivo e pari allo 0,1% (-0,2% nel corrispondente periodo del 2014).
Avanzo primario/Pil sale all'1,2% in 6 mesi
Nel secondo trimestre il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un'incidenza sul Pil del 4,2%, invariata rispetto a quella del secondo trimestre del 2014, e in netto rialzo rispetto al primo trimestre quando era stato negativo (-1,9%). Anche nei sei mesi il saldo è risultato positivo e pari all'1,2% del Pil (era all'1,4% un anno prima).
Pressione fiscale/Pil ferma al 41,1% nel primo semestre
Nel primo semestre 2015 la pressione fiscale sul Pil è rimasta stabile al 41,1% rispetto a un anno prima ed è salita di oltre 2 punti percentuali (2,2) rispetto al primo trimestre (quando era 38,9). Lo comunica Istat con il Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche. La pressione fiscale è stata pari nel solo secondo trimestre al 43,2% del Pil, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Conti pubblici: Istat, entrate correnti +0,9% su anno, uscite +0,4%
Nel secondo trimestre del 2015 le entrate salgono a una velocità più che doppia rispetto alle uscite correnti: +0,9% tendenziale contro un +0,4%. Se si guarda alla variazione congiunturale, le entrate correnti salgono dello 0,6% e le uscite dello 0,1% rispetto al primo trimestre. Ma il rallentamento delle uscite si deve principalmente al forte calo degli interessi passivi, -3,5% su anno e -8,1% sul trimestre: infatti, al netto degli interessi, le spese risultano in aumento dello 0,9% tendenziale e dell'1,1% congiunturale. Emerge dalle tabelle Istat relative al Conto delle Pa. Nel secondo trimestre le uscite totali sono aumentate dello 0,3% su anno e la loro incidenza sul Pil è diminuita in termini tendenziali di 0,6 punti percentuali, scendendo al 49,2%. Nei primi due trimestri l'incidenza delle uscite totali sul Pil è stata pari al 48,9%, in riduzione di 0,5 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2014. L'andamento delle uscite correnti si deve, oltre che agli interessi passivi, alle riduzioni dei redditi da lavoro dipendente (-1%); in aumento i consumi intermedi (+1,9%), le prestazioni sociali in denaro (+1,6%) e le altre uscite correnti (cioé contributi ai prodotti e alla produzione, trasferimenti sociali in natura, trasferimenti correnti a famiglie, imprese e resto del mondo; +0,6%). Le uscite in conto capitale sono diminuite dello 0,1% tendenziale: gli investimenti fissi lordi sono aumentati del 4,8% e le altre uscite in conto capitale sono diminuite del 5,5%. Nel secondo trimestre le entrate totali sono aumentate in termini tendenziali dello 0,7% e la loro incidenza sul Pil è stata del 48,3%, in diminuzione di 0,4 punti percentuali su anno. Nei due trimestri, l'incidenza delle entrate totali sul Pil è stata del 45,7%, inferiore di 0,2 punti percentuali sul 2014. Le entrate correnti aumentano grazie alle imposte dirette (+0,3%), alle imposte indirette (+2,6%) e ai contributi sociali (+1,2%), mentre scendono le altre entrate correnti (cioé produzione beni e servizi destinabili alla vendita e uso finale, redditi da capitale trasferimenti correnti da famiglie, imprese e resto del mondo; -3%). In diminuzione sono risultate le entrate in conto capitale e in particolare le imposte in conto capitale.