ECONOMIA
Il reddito è però diminuito dell'8,8% rispetto al 2007
Istat: cresce il reddito famiglie (+2,6%) ma il 20,3% a rischio povertà
"La disuguaglianza non si riduce" con il reddito totale delle famiglie più abbienti che "continua a essere più di sei volte quello delle famiglie più povere". Cuneo fiscale ancora al di sopra del 45%. Al Sud aumenta la percentuale di chi è a rischio povertà
Reddito familiare ancora sotto dell'8,8% rispetto al 2007
Nonostante la crescita registrata nel 2017, la contrazione complessiva dei redditi rispetto al 2007,anno precedente la crisi economica, resta ancora notevole, con una perdita in termini reali pari in media all'8,8% per il reddito familiare. Secondo l'Istat nel Mezzogiorno il livello di reddito medio è più basso dell'11,9%,nel Centro dell'11%, del 6,7% nel Nord-ovest e del 6% nel Nord-est. la diminuzione dei redditi familiari in termini reali è più alta per le famiglie più numerose mentre è decisamente più contenuta per le famiglie con due componenti (-1,8%).
Cuneo fiscale ancora al di sopra del 45%
Nel 2017 il costo del lavoro raggiunge il valore medio di 31.783 euro. La retribuzione netta che resta a disposizione del lavoratore rappresenta poco più della metà del totale del costo del lavoro (il 54,4% pari a 17.277 euro), mentre il restante 45,6% (14.506 euro) costituisce il cuneo fiscale e contributivo, ossia la somma dell'imposta personale sul reddito da lavoro dipendente e dei contributi sociali del lavoratore e del datore di lavoro. Si legge nel report sulle 'Condizioni di vita, reddito e carico fiscale delle famiglie' relativo al 2018. Il costo del lavoro, che e' dato dalla somma delle retribuzioni lorde dei lavoratori e dei contributi sociali a carico dei datori di lavoro, nel 2017 presenta una riduzione rispetto all'anno precedente (-1,2%), dovuta alla flessione della contribuzione a carico del datore di lavoro (-1,8%) con conseguente riduzione del cuneo fiscale e contributivo (-1,4%).
Al Sud aumenta la percentuale di chi è a rischio povertà
Anche nel 2018, l'incidenza del rischio di povertà o esclusione sociale è più elevata tra gli individui delle famiglie di coppie con tre o più figli (36,0%), nonostante un sensibile miglioramento rispetto allo scorso anno (41,1%) e in quelle monogenitore (35,4%; 38,8% nel 2017). Rispetto all'anno precedente si registra un'attenuazione del rischio di povertà o esclusione sociale di tutte le tipologie familiari tranne che per le coppie con due figli per le quali aumenta passando da 26,5% nel 2017 a 28,3% nel 2018. In particolare, si osservano segnali di miglioramento più marcati tra gli individui in famiglie di coppie con tre o più figli, di monogenitori e per le persone sole e in particolare, tra queste ultime, quando la persona di riferimento ha meno di 65 anni (dal 36,2% al 31,7%). Tale miglioramento è associato a una diminuzione della grave deprivazione materiale per gli individui di famiglie monogenitore e le persone che vivono da sole, mentre gli individui che vivono in famiglie di coppie con tre o più figli sperimentano una sensibile riduzione del rischio di povertà (da 33,9% a 30,8%).