ECONOMIA
I dati
Istat: ripresa del fatturato dell'industria, a luglio +8,1%, e gli ordini recuperano il 3,7%
La crescita complessiva registrata negli ultimi tre mesi dell'11,1% rispetto ai tre precedenti "riduce il gap rispetto ai livelli precedenti l'adozione delle misure di contenimento della pandemia, che tuttavia permane ancora ampio (-7,7% rispetto a febbraio)", osserva l'istituto.
La variazione congiunturale del fatturato riflette risultati positivi registrati sul mercato interno (+9%) ed estero (+6,5%). Per gli ordinativi, invece, la crescita è sostenuta soprattutto dalle commesse provenienti dal mercato estero, che segnano un aumento del 7,4%, mentre l'incremento di quelle provenienti dal mercato interno si attesta su un modesto +1,3%.
Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a luglio ci sono aumenti congiunturali del fatturato diffusi in tutti i comparti, molto ampi per l'energia e per i beni strumentali (rispettivamente +21,8% e +20,6%) e più contenuti per i beni intermedi e i beni di consumo (rispettivamente +3,1%e +1,6%).
Su base annua, il fatturato diminuisce del 6,3% per il mercato interno e dell'11,4% per quello estero. Il settore estrattivo è l'unico che registra una variazione positiva(+7,1%). Nella manifattura, invece, il settore dei computer e dell'elettronica rimane pressoché stabile (-0,1%), mentre per tutti gli altri l'Istat rileva risultati negativi, dalla flessione dell'1,0% dell'industria delle apparecchiature elettriche e non, fino ai cali molto più ampi dell'industria tessile e dell'abbigliamento (-21,1%) e delle raffinerie di petrolio (-32,2%).
Ordini recuperano 3,7% a luglio, su anno -7,2%
Gli ordinativi a luglio crescono del 3,7% e nella media degli ultimi tre mesi recuperano il 14,8% rispetto rispetto ai tre mesi precedenti, secondo i dati Istat. Rispetto all'anno precedente, c'è un calo del 7,2% dell'indice grezzo, con riduzioni su entrambi i mercati (-7% quello interno e -7,4% quello estero).
"Tutti i settori registrano risultati negativi, dalla flessione dell'1% dell'industria di macchinari e attrezzature e delle apparecchiature elettriche e non, ai cali di intensità molto più marcata dell'industria dei computer e dell'elettronica (-15,6%) e di quella tessile e dell'abbigliamento (-17,8%)", si legge nelle statistiche flash.