ECONOMIA
Economia
Istat: da maggio segnali di ripresa, meglio export e manifatture
Fitch abbassa la stima del Pil Italia 2020 a -10% ma alza previsione per 2021 a +5,4%
La caduta del Pil italiano del secondo trimestre è associata a estesi segnali di ripresa emersi, da maggio, per la produzione industriale e da giugno peri nuovi ordinativi della manifattura e per le esportazioni che hanno riportato forti incrementi sia verso i mercati Ue sia verso quelli extra-Ue, interessando tutte le principali categorie di beni. Lo scrive l'Istat nella nota mensile di agosto sull'andamento dell'economia italiana.
L'Istat evidenzia anche come il mese scorso le stime preliminari sui flussi commerciali con i paesi extra-Ue indichino "la prosecuzione della fase di risalita delle vendite all'estero mentre ad agosto il clima di fiducia delle imprese ha confermato i segnali positivi la cui diffusione coinvolge quasi tutti i settori anche se con intensita' diverse". A luglio si sono registrati anche "i primi segnali di recupero per l'occupazione accompagnati da una intensificazione della ripresa delle ore lavorate pro capite", mentre il mese scorso "si e' ampliata la tendenza alla flessione dei livelli dei prezzi al consumo, ancora condizionati dalla caduta tendenziale delle quotazioni dei prodotti energetici". Viste le tendenze recenti di produttività e investimenti in Italia, la nota Istat "evidenzia alcune criticità che potrebbero essere oggetto di attenzione nel disegno dei prossimi provvedimenti di rilancio dell'economia".
Fitch abbassa stima Pil Italia 2020 a -10% ma alza previsione per 2021
L'agenzia di rating Fitch ha abbassato la propria previsione di crescita del Pil italiano nel 2020 a -10%, dalla precedente stima di -9,5%. Ma ha alzato la previsione per il 2021 al 5,4%, dalla precedente stima del 4,4%. Lo si legge nel rapporto Global Economic Outlook di settembre, in cui si spiega che questo "riflette il punto più basso di partenza per le attività e l'annuncio di uno stimolo fiscale aggiuntivo a livello nazionale".