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POLITICA

Bagarre in aula: espulsi due grillini

Jobs Act, rush finale alla Camera. Civati: "Io e altri 30 deputati non lo voteremo"

Il presidente della commissione Lavoro, Cesare Damiano: "Si potrebbe chiudere in Aula anche martedì sera, scongiurato il voto di fiducia" 

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Riprenderanno martedì mattina, nell'Aula della Camera, le votazioni sul Jobs act. Resta da votare l'ultimo emendamento al testo, dopodiché si passerà all'esame degli ordini del giorno. E' prevedibile che al via libera sul provvedimento si possa giungere già domani, un giorno in anticipo rispetto a quanto previsto dalla conferenza dei Capigruppo di Montecitorio.  

Civati: "Io e altri 30 non lo voteremo"
Intanto Pippo Civati (PD), ospite a Piazzapulita su La7, ha confermato l'imminente voto del Jobs Act da parte del Parlamento, dichiarando: "Sabato e domenica siamo tutti (i parlamentari, ndr) precettati in aula per votare il Jobs Act con la fiducia". Poco dopo ha anche rivelato tuttavia che "io e altri 30 parlamentari non voteremo a favore del provvedimento".

Bagarre in aula
Durante l'esame del Jobs Act c'è stata anche una bagarre: i deputati M5S Dell'Orco e Della Valle sono stati espulsi dall'aula dal vicepresidente Roberto Giachetti. I due non consentivano al presidente della commissione Lavoro Cesare Damiani di intervenire. 

Evitato il voto di fiducia
"Contrariamente alle previsioni di alcuni profeti di sventura - ha spiegato Damiano - non solo abbiamo cambiato nel profondo la delega sul lavoro con 37 emendamenti, ma abbiamo anche evitato la fiducia alla Camera. Non era scontato ed è il frutto della battaglia condotta con coerenza dal Pd". Nel frattempo, continua Damiano, "abbiamo respinto 34 emendamenti su 68. Siamo a metà e si potrebbe chiudere anche domani sera". Da calendario, il voto finale è previsto entro mercoledì 26, visto che da giovedì è attesa la legge di stabilità.

17 deputati Pd votano emendamento Sel su articolo 18
Sel, invece, annuncia che 17 deputati della minoranza del Pd hanno votato per l'emendamento sull'articolo 18, a prima firma Giorgio Airaudo: l'emendamento, bocciato dall'assemblea, prevedeva che l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori si applicasse anche ai neo assunti con contratto a tutele crescenti "trascorso un anno dalla data dall'assunzione". Ma il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova assicura che la maggioranza è solida e "non ha avuto bisogno di ricorrere la fiducia sul Jobs act per reggere. In Aula c'è una discussione responsabile". 
 
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