ECONOMIA
Ira dei sindacati
Jobs act, Camusso: "Con controllo remoto è come Grande Fratello"
Il nodo della discordia governo- sindacato riguarda la possibilità, prevista nel decreto attuativo del jobs act, di effettuare controlli a distanza su telefonini e pc ai dipendenti
Il nodo della discordia governo- sindacato riguarda la possibilità, prevista nel decreto attuativo del jobs act, di effettuare controlli a distanza su telefonini e pc ai dipendenti. Una clausola che modificherebbe l'articolo 4 dello statuto dei lavoratori e che fa infuriare i sindacati.
Camusso: "Abuso su privacy"
Camusso, a margine di un convegno sulla Pubblica amministrazione, ha parlato di "abuso rispetto alle norme sulla privacy delle persone". Ed ha aggiunto: la Cgil "è pronta ad intervenire e valuterà tutto quello che è possibile fare, inizieremo dalle commissioni, sentiremo le authority, valuteremo ricorsi giudiziari, continueremo la mobilitazione e soprattutto la contrattazione".
Alla domanda se la norma sia incostituzionale il segretario generale del sindacato di Corso Italia ha risposto: "È perfino eccessivo tirare in ballo la Costituzione, basterebbe avere un pò di rispetto per le persone per sapere che non va bene, credo che anche il Parlamento possa dire fino a che punto disprezzare il lavoro". Per Camusso questa mossa del governo "conferma l'idea di disinvestimento sul lavoro, che viene visto come merce giocata al ribasso, negando tutte le affermazioni fatte sulla lotta alla precarietà e sulla creazione di un mondo del lavoro migliore". Questa norma "è anche poco comprensibile, perché hai bisogno di un modello di questo tipo se non per dare un messaggio alle persone che non sono libere e che sono controllate, è quello che in letteratura abbiamo sempre definito come 'grande fratello'".