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ECONOMIA

L'Europa e Roma

Manovra, Juncker boccia l'Italia: "Se l'accettassimo ci sarebbero reazioni virulente in altri Paesi"

Il presidente della Commissione ha annunciato che chiederà al governo italiano di rispettare "la parola" sugli obiettivi di bilancio nel 2019. "Io nemico dell'Italia? Una menzogna". Sarcasmo da Di Maio e Salvini. Palazzo Chigi: "Con Juncker telefonata cordiale. Manovra seria"

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Il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, ha annunciato che chiederà al governo italiano di rispettare "la parola" sugli obiettivi di bilancio nel 2019. "L'Europa funziona secondo regole prestabilite prima dell'arrivo dei governi. Come nel diritto amministrativo francese, c'e' una continuità di servizio pubblico. I nuovi governi devono rispettare la parola nel contesto internazionale e in Europa. Soprattutto quando loro stessi hanno adottato le raccomandazioni della Commissione per il 2018 e 2019", ha detto Juncker in un'intervista a diversi media audiovisivi italiani.

Via libera alla Manovra? Ci sarebbero reazioni virulente in altri paesi
"Non abbiamo ancora messo in questione il bilancio dell'Italia. Abbiamo lanciato degli avvertimenti, forse prematuri. Se accettassimo tutto quello che il governo italiano propone, avremmo delle contro reazioni virulente in altri paesi dell'Eurozona".


Io contro l'Italia? È una menzogna
"Che si smetta di dire che sono contro l'Italia: e' una stupidaggine e una menzogna". Lo ha detto il presidente della Commissione, Jean Claude-Juncker, rispondendo alle accuse di alcuni membri del governo italiano. "Io ho presieduto la conferenza intergovernativa nel 1991 che ci ha condotto verso il trattato di Maastricht e l'unione economica e monetaria. Io ho fatto di tutto, quando c'erano forti resistenze in alcuni Stati membri, per avere l'Italia come membro della zona euro sin dall'inizio. Ho ricevuto i primi ministri e i ministri delle Finanze di almeno otto paesi europei che non volevano l'Italia", ha ricordato Juncker."Io ho sempre detto: non voglio l'euro, se l'Italia non e' sulla linea di partenza", ha spiegato il presidente della Commissione. Ma secondo Juncker, "alcuni in Italia lo ignorano perche' sono giovani, non hanno esperienza e hanno pregiudizi".

Conte: "Orgogliosi della manovra che portiamo a Bruxelles"
"L'Italia è fondatore Ue e contributore netto: forte di questa posizione andiamo a Bruxelles con una manovra economica di cui siamo orgogliosi e su cui vogliamo dialogare senza pregiudizi. L'austerity è non è più percorribile". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante le comunicazioni in Senato in vista del prossimo Consiglio europeo del 18 ottobre.

Il premier parla dopo il via libera alla legge il bilancio e al dl fiscale arrivato ieri, ribadisce che "l'appartenenza all'Europa è parte irrinunciabile del programma di miglioramento della condizione socio-economica dei cittadini italiani ed europei", ma allo stesso tempo sottolinea come sia  "fondamentale per il nostro Paese ridurre il gap di crescita con l'Ue orientando la spesa verso equilibrio e stabilità". Da qui la "sfida" di negoziare "un nuovo e ambizioso bilancio pluriennale europeo" e l'elenco  delle cose da chiedere: "Chiederemo di spendere meglio le risorse per la gestione dell'immigrazione, chiederemo più risorse per sicurezza ma non accetteremo di ridurre il contributo ai fondi per agricoltura e coesione". Conte ha poi ricordato che "il governo tutto sta lavorando sugli gli investimenti che sono al centro della manovra, quello che è mancato sinora. Una società con disuguaglianze non solo è moralmente inaccettabile ma fa implodere l'economia stessa". 

Di Maio: Juncker? A maggio scade, noi andiamo avanti 
"Juncker oggi dice che l'Eurozona si rivolterà" contro la Manovra, "a nome di chi parla?", commenta il vicepremier Luigi Di Maio. "Juncker continui pure a rivoltarsi, gli rimane tempo ancora fino a maggio. Oggi l'Eurostat ha rilasciato dati devastanti che provano come le politiche seguite dai precedenti governi e avallate o imposte dalla Ue siano state devastanti per il nostro Paese. Secondo questi dati l'Italia è il Paese europeo con il numero più alto di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale. Con la Manovra del Popolo finalmente interveniamo su questo dramma che non può più essere trascurato come è stato fatto finora, visto che i poveri sono aumentati in maniera esponenziale. Tutto quello che è contenuto nella Manovra è necessario per gli italiani ed è esattamente il contrario di quello che hanno fatto gli altri governi che hanno pensato solo ai privilegi di pochi, soliti, noti. E' quello che hanno chiesto i cittadini con il voto e che noi, da Paese sovrano, stiamo realizzando".

Salvini: "Juncker se ne faccia una ragione e si beva un caffé"
 Juncker? "La manovra italiana è passata. Se ne faccia una ragione e si beva un caffè": il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha commentato così ai giornalisti le ultime parole del presidente della Commissione europea. Lo ha fatto a margine del giuramento degli allievi agenti presso la Scuola della polizia a Spoleto. "Gli sbandamenti - ha detto ancora Salvini - sono arrivati in questi anni dall'Europa che ha portato precarietà e insicurezza in un intero continente". 

Palazzo Chigi: con Juncker telefonata cordiale. Manovra seria
"Quella che si è svolta questa sera tra il presidente Conte e il presidente Juncker è stata una telefonata cordiale, al centro del colloquio la manovra appena varata dal governo. Il presidente Conte", riferiscono fonti di Palazzo Chigi, "ha ribadito che è solida e ben strutturata e che il deficit programmato al 2,4% per il prossimo anno è stato pensato per garantire la crescita economica e lo sviluppo sociale del Paese. Conte ha inoltre precisato che questo deficit è destinato a rientrare già nel biennio successivo, e anche per questo non impedirà il contenimento del nostro indebitamento". Conte e Juncker, inoltre, si sono accordati di affidare al ministro Tria l'illustrazione dei contenuti della manovra al commissario Moscovici, che verrà prossimamente a Roma. Conte e Juncker si sono dati appuntamento nelle settimane successive per parlarne personalmente, occasione per il presidente Conte per attestare bontà e coerenza delle decisioni assunte.
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