POLITICA
Due le mozioni della maggioranza
Sì dalla Camera al riconoscimento dello Stato palestinese. Governo favorevole
Approvate le due proposte: quella più esplicita del Pd votata anche da Sel e quella di Ap- Sc che pone condizioni più rigide al riconoscimento. M5s: "Al governo dissociati o in malafede". "Oggi è un bel giorno per il Parlamento. #duepopoliduestati" scrive su Twitter il capogruppo Pd Speranza. L'ambasciata Israeliana in una nota: "Bene Parlamento, non riconosce Stato Palestina"
Le proposte di Pd e Ap questa mattina hanno ricevuto il via libera del governo. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha definito positivo l’impulso parlamentare a promuovere" il riconoscimento dello Stato palestinese. Critica la minoranza dem per il via libera del governo ad entrambe le mozioni. All'attacco M5s: "Al governo dissociati o in malafede" afferma Di Stefano.
Oggi è un bel giorno per il Parlamento. Approvata mozione per il riconoscimento della Palestina. #duepopoliduestati pic.twitter.com/6tUE7R4hjU
— Roberto Speranza (@robersperanza) 27 Febbraio 2015
Israele: bene Parlamento, non riconosce Stato Palestina
"Accogliamo positivamente la scelta del Parlamento italiano di non riconoscere lo Stato palestinese e di aver preferito sostenere il negoziato diretto fra Israele e i palestinesi, sulla base del principio dei due Stati, come giusta via per conseguire la pace" si legge in un comunicato dell'ambasciata israeliana a Roma. La mozione infatti sottolinea: 'La soluzione potrà essere raggiunta soltanto attraverso i negoziati'.
Gentiloni: "Soluzione dei due Stati"
"Dobbiamo avere tutti la percezione della gravità di quella situazione e del rischio di una escalation religiosa di quel conflitto. La soluzione di fronte a questa crisi - spiega il titolare della Farnesina - è la soluzione dei due Stati, per la quale la comunità internazionale si pronuncia da tempo. Il che vuol dire il diritto dei palestinesi a un loro Stato e il diritto dello Stato di Israele a vivere in sicurezza di fronte a chi vorrebbe per statuto cancellarne la stessa esistenza. In questo quadro il governo valuta positivamente l'impulso parlamentare a promuovere il riconoscimento dello Stato palestinese e a fare tutti gli sforzi per rilanciare e riprendere il negoziato tra le parti".
Sel: "Sì a mozione Pd"
"Il riconoscimento politico della Palestina non è un atto contro Israele, perché in Israele c'è un pezzo di Italia, di Francia, di Germania, di tutta l'Europa, per il modo in cui è nato questo Paese dopo la shoah. Noi dobbiamo assumerci la responsabilità di far uscire Israele dall'assedio, ma ciò non può continuare a tradursi nella negazione del riconoscimento dei diritti del popolo palestinese" ha detto Erasmo Palazzotto di Sel, annunciando che il suo gruppo "sosterrà tutte le mozioni volte al riconoscimento dello Stato di Palestina".
M5S, "Al governo dissociati o in malafede"
"Al Governo o sono dei dissociati o sono in malafede" afferma il pentastellato Manlio Di Stefano durante dichiarazione di voto puntando il dito sulle differenze tra le mozioni del Pd e quella di Ap-Sc, entrambe con il parere favorevole del Governo.
La mozione del Pd
La mozione del Pd (a prima firma Roberto Speranza, firmata anche dalla socialista Pia Locatelli e da Mario Marazziti di Per l'Italia- Centro democratico) impegna il governo a "continuare a sostenere in ogni sede l'obiettivo della costituzione di uno Stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele, sulla base del reciproco riconoscimento e con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo; a promuovere il riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, tenendo pienamente in considerazione le preoccupazioni e gli interessi legittimi dello Stato di Israele; a ricercare, a tal fine, un'azione coordinata a livello internazionale, e in particolare in seno all'Unione europea ed alle Nazioni Unite, in vista di una soluzione globale e durevole del processo di pace in Medio Oriente fondata sulla esistenza di due Stati, palestinese ed israeliano". Il governo è quindi impegnato "ad attivarsi per sostenere e promuovere il rilancio del processo di pace tramite negoziati diretti fra le parti".
La mozione di Ncd e Sc
Più "soft" il testo di Ap-Sc: impegna il governo "a sostenere sia in sede bilaterale che multilaterale, di concerto con i partner europei, la tempestiva ripresa del negoziato diretto fra israeliani e palestinesi, come via maestra per la realizzazione degli Accordi di Oslo; a promuovere il raggiungimento di un'intesa politica tra Al-Fatah e Hamas che, attraverso il riconoscimento dello Stato d'Israele e l'abbandono della violenza, determini le condizioni per il riconoscimento di uno Stato palestinese; a promuovere in seno all'Unione europea un'azione più determinata sulla crisi del Medioriente ripristinando l'inviato speciale per il processo di pace ma soprattutto prospettando a entrambe le parti i vantaggi di un partenariato speciale con la stessa Unione, una volta che fosse concluso il conflitto".