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ITALIA

L'ex area Falck di Sesto San Giovanni

La città della Salute e della Ricerca, precedente e laboratorio per la "cupola" dell'Expo

La storia della Città della Salute di Sesto San Giovanni è nota e si svolge da anni con gli stessi attori o quasi coinvolti ora nella vicenda Expo

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E’ il precedente e forse il cantiere di prova dove affonda le radici la “cupola” scoperchiata dall’inchiesta sull’Expo milanese. Un precedente, che racconta per filo e per segno il Fatto Quotidiano, dove si ritrovano molti degli attori finiti oggi sotto la lente d’ingrandimento della magistratura. Ed è la storia dell’ex area Falck di Sesto San Giovanni e della Città della Salute e della Ricerca che dovrà sorgervi.

Una storia “antica” e nota, nata ai tempi dell’ex governatore Roberto Formigoni, oggi senatore del Nuovo Centro Destra, che decise di costruire la nuova sede dell’Istituto dei Tumori e dell’istituto neurologico Besta su una ex area industriale altamente inquinata. Area che, ovviamente, prima di essere utilizzabile andava bonificata, e qui cominciano gli affari.

La bonifica, racconta il quotidiano diretto da Antonio Padellaro, è stata progettata da Claudio Tedesi, il tecnico "attenzionato" dalla procura di Milano per due precedenti come Santa Giulia e l’intervento di risanamento della ex Sisas di Pioltello (Milano) e arrestato nel gennaio scorso insieme al funzionario del ministero dell’Ambiente Luigi Pelaggi, già indagato a Taranto per la vicenda Ilva. Tedesi è stato a lungo, inoltre, il tecnico di fiducia di Giuseppe “Pino” Grossi, il famoso re delle bonifiche clamorosamente arrestato nel 2009, legato a Formigoni e all’ex ras della sanità lombarda Giancarlo Abelli.

Ad aggiudicarsi l’appalto per la bonifica delle aree ex Falck è la Ambienthesis degli eredi Grossi e l’appalto è stato assegnato dalla Milanosesto, proprietaria dell’area. E il capitolo della proprietà della zona merita un capitolo quasi a parte. L’area infatti, dopo la chiusura delle acciaierie Falck, fu acquistata dall’immobiliarista di Sesto Giuseppe Pasini, l’uomo che ha accusato l’ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati di concussione. Pasini ha sostenuto che a causa della pressione concussiva del sistema Penati, fu costretto a vendere alla Risanamento di Luigi Zunino. Il quale, indebitato con Intesa Sanpaolo per il disastro Santa Giulia, nel 2010 getta anche lui la spugna e vende a Davide Bizzi, finanziato da Intesa, Unicredit e Popolare di Milano.

Di Bizzi, racconta sempre Il Fatto, si conoscono le amicizie di stampo berlusconiano. Legato al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, che nel 2011 inaugurò con lui il nuovo grattacielo a Manhattan, ha avuto inizialmente come socio e vicepresidente della Milanosesto il superberlusconiano Mario Resca. Due mesi fa ha messo alla presidenza Giovanni Castellaneta, ex ambasciatore a Washington, ex consigliere diplomatico di Berlusconi a palazzo Chigi ed ex vicepresidente di Finmeccanica, attualmente presidente del colosso pubblico Sace.

Nell’inchiesta sul sistema Penati, Pasini e un altro imprenditore sestese, Piero Di Caterina, hanno accusato di concussione Omer Degli Esposti, vicepresidente della Ccc di Bologna, colosso delle cooperative rosse del mattone, e con lui due consulenti storici del sistema cooperativo, Francesco Agnello e Giampaolo Salami. I tre sono stati prescritti insieme a Penati. La Ccc possiede il 10 per cento della Milanosesto, nel cui consiglio d’amministrazione siede il presidente della Ccc, Piero Collina, pezzo grosso della finanza rossa. Con lei nell’affare una specie di all stars delle coop: Coopfond, Cmc, Manutencoop, Coop Lombardia (quella dei supermercati) e via dicendo. Milanosesto è dunque una stanza di compensazione, spiega il Fatto. La Regione costruisce la Città della Salute sull’area a destinazione pubblica (venti ettari circa), in modo da valorizzare e trainare gli altri 100 ettari dove Bizzi costruirà circa un milione di metri quadrati. Le tre banche creditrici (che hanno in pegno il 100 per cento delle azioni di Milanosesto) tifano. E le imprese di destra (per esempio Ambienthesis e Maltauro) e di sinistra (Manutencoop, Ccc) si alleano, cioè si spartiscono il lavoro. 
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