Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/La-messa-di-Papa-Francesco-a-Nairobi-3ea750c1-c2cd-4e7a-8203-778b9e150a93.html | rainews/live/ | true
MONDO

Viaggio in Africa

Canti e balli per la messa del Papa a Nairobi."Mai più nome di Dio per giustificare odio e violenza"

Cori, ululati e danze hanno accolto Papa nel campus dell'Università della capitale kenyota. Ai giovani: "Create una società inclusiva, no alle discriminazioni". Poi la famiglia come pilastro della società: "La fede nella Parola di Dio ci chiama a sostenere le famiglie nella loro missione all'interno della societá e a difendere la dignitá di ogni uomo e di ogni donna, poiché tutti noi siamo fratelli e sorelle nell'unica famiglia umana"

Condividi

Quasi un gigantesco flash mob sotto un tendone bianco ha introdotto la messa celebrata da Papa Francesco nel campus di Nairobi. Guidati da un carismatico direttore di coro che, sotto la pioggia, ha dato il ritmo, centinaia di preti, suore, seminaristi e fedeli hanno intonato un canto cristiano, commentato da ululati di festa nella folla di fedeli, ritmato dalle percussioni, sventolando fazzoletti bianchi e ballando. Il presidente kenyota Uhuru Kenyatta ha seguito il canto accennando con la testa il ritmo del coro.

L'omelia
"La salute della società dipende dalle famiglie, difendere la dignità"

"La società del Kenya è stata a lungo benedetta con una solida vita familiare, con un profondo rispetto per la saggezza degli anziani e con l'amore verso i bambini. La salute di qualsiasi società dipende dalla salute delle famiglie" ha detto Francesco nell'omelia. Il Papa ha scelto di leggere l'omelia in italiano, mons. Mark Miles della segreteria di Stato ha tradotto poi, passaggio per passaggio, in inglese. "Per il bene loro e della comunità, la fede nella Parola di Dio ci chiama a sostenere le famiglie nella loro missione all'interno della società, ad accogliere i bambini come una benedizione per il nostro mondo e a difendere la dignità di ogni uomo e di ogni donna, poiché tutti noi siamo fratelli e sorelle nell'unica famiglia umana", ha continuato. "In obbedienza alla Parola di Dio, siamo anche chiamati ad opporre resistenza alle pratiche che favoriscono l'arroganza negli uomini, feriscono o disprezzano le donne e minacciano la vita degli innocenti non ancora nati. Siamo chiamati a rispettarci e incoraggiarci a vicenda e a raggiungere tutti coloro che si trovano nel bisogno".

"Crescono i deserti creati da materialismo e indifferenza"
"Le famiglie cristiane - ha spiegato il Papa- hanno questa missione speciale: irradiare l'amore di Dio e riversare l'acqua vivificante del suo Spirito. Questo è particolarmente importante oggi, perché assistiamo all'avanzata di nuovi deserti, creati da una cultura del materialismo e dell'indifferenza verso gli altri".

Ai giovani: "Create una società inclusiva, no alle discriminazioni"
"Qui, nel cuore di questa Università, dove le menti e i cuori delle nuove generazioni vengono formati, faccio appello in modo speciale ai giovani della nazione. I grandi valori della tradizione africana- ha detto Francesco- la saggezza e la verità della Parola di Dio e il generoso idealismo della vostra giovinezza vi guidino nell'impegno di formare una società che sia sempre più giusta, inclusiva e rispettosa della dignità umana". "Vi stiano sempre a cuore le necessità dei poveri - ha aggiunto - rigettate tutto ciò che conduce al pregiudizio e alla discriminazione, perché queste cose - lo sappiamo - non sono di Dio".

"Siate forti nella fede! Non abbiate paura! Perche' voi appartenete al Signore" ha concluso il Papa. Poi la benedizione in lingua locale: "Mungu awabariki!", Dio vi benedica, tra gli applausi dei fedeli.

Condividi