ECONOMIA
Per ottenere dall'Ue lo 0,3% di flessibilità sul deficit
Legge di Stabilità: dalla banda larga al dissesto, un piano da 5 miliardi
Allo studio dell'esecutivo, in vista della legge di stabilità, l'abbattimento dell'Ires per le Pmi del Sud dal 27,5% al 20%. Il costo supererebbe i 450 milioni di euro
Roma
Tra le ipotesi al vaglio del governo in vista della prossima legge di stabilità c'è l'abbattimento dell'Ires per le piccole e medie imprese del Sud. Un abbattimento importante che va dall'attuale 27,5% al 20%. Si tratta di un'operazione che costerebbe all'incirca 450 milioni di euro.
Tra i punti del piano che il governo è pronto a presentare all'Ue per ottenere lo 0,3% di flessibilità sul deficit ci sono inoltre la banda ultralarga, gli interventi anti-dissesto, l'edilizia scolastica, delle strade, le piattaforme Ict e le ferrovie. Le opere, cantierate o contierabili nel 2016, valgono 5 miliardi da cofinanziare con altri 5 di fondi Ue.
Tra due settimane, esattamente entro il 15 ottobre, il governo dovrà infatti presentare a Bruxelles la manovra per il 2016. La legge di stabilità sarà poi passata ai raggi x dalla Commissione che invierà le sue raccomandanzioni. A oggi il punto di divergenza più forte tra Roma e l'Ue riguarda soprattutto l'utilizzo delle risorse della legge di stabilità per tagliare le tasse sulla casa, decisione, tra l'altro, più volte ribadita dal presidente del Consiglio. Secondo l'Ue- ricordiamo - il taglio delle tasse dovrebbe essere spostato dalla casa a lavoro.
Mef: in Gazzetta lo slittamento della voluntary disclosure al 30 novembre
Oggi, sempre sul frote del fisco - riferisce il ministero dell'Economia -è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è in vigore il decreto legge che proroga il termine per l'adesione alla Voluntary Disclosure, la procedura che consente di far emergere e regolarizzare i capitali detenuti all'estero. I contribuenti interessati hanno tempo fino al 30 novembre 2015 per presentare l'istanza e fino al 30 dicembre 2015 per completare la presentazione della relativa documentazione. Anche coloro che hanno attivato la procedura prima dell'entrata in vigore del decreto di proroga, possono produrre i documenti e le informazioni necessarie entro il 30 dicembre 2015.
Con lo stesso decreto viene evitato l'aumento delle accise sui carburanti per autotrazione, che sarebbe altrimenti scattato dal 30 settembre. L'aumento delle accise, infatti, era previsto come clausola di salvaguardia per la mancata autorizzazione da parte della Commissione europea all'estensione del meccanismo del reverse charge per l'Iva al settore della grande distribuzione. La clausola viene quindi disattivata e per compensare gli effetti finanziare negativi per il 2015 (728 milioni) si utilizza una quota del gettito della Voluntary Disclosure, accertato dall'Agenzia delle Entrate per il medesimo anno.
Il gettito derivante dalla collaborazione volontaria e accertato dall'Agenzia delle Entrate per il 2015 consente di disinnescare anche un'altra clausola di salvaguardia introdotta dal precedente governo, che avrebbe comportato l'aumento degli acconti Ires e Irap (671 milioni). In questo caso non si è reso necessario introdurre una specifica norma per la compensazione degli effetti, perché tale disposizione è già contemplata nel decreto legge 'proroga termini' dello scorso anno.
Tra i punti del piano che il governo è pronto a presentare all'Ue per ottenere lo 0,3% di flessibilità sul deficit ci sono inoltre la banda ultralarga, gli interventi anti-dissesto, l'edilizia scolastica, delle strade, le piattaforme Ict e le ferrovie. Le opere, cantierate o contierabili nel 2016, valgono 5 miliardi da cofinanziare con altri 5 di fondi Ue.
Tra due settimane, esattamente entro il 15 ottobre, il governo dovrà infatti presentare a Bruxelles la manovra per il 2016. La legge di stabilità sarà poi passata ai raggi x dalla Commissione che invierà le sue raccomandanzioni. A oggi il punto di divergenza più forte tra Roma e l'Ue riguarda soprattutto l'utilizzo delle risorse della legge di stabilità per tagliare le tasse sulla casa, decisione, tra l'altro, più volte ribadita dal presidente del Consiglio. Secondo l'Ue- ricordiamo - il taglio delle tasse dovrebbe essere spostato dalla casa a lavoro.
Mef: in Gazzetta lo slittamento della voluntary disclosure al 30 novembre
Oggi, sempre sul frote del fisco - riferisce il ministero dell'Economia -è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è in vigore il decreto legge che proroga il termine per l'adesione alla Voluntary Disclosure, la procedura che consente di far emergere e regolarizzare i capitali detenuti all'estero. I contribuenti interessati hanno tempo fino al 30 novembre 2015 per presentare l'istanza e fino al 30 dicembre 2015 per completare la presentazione della relativa documentazione. Anche coloro che hanno attivato la procedura prima dell'entrata in vigore del decreto di proroga, possono produrre i documenti e le informazioni necessarie entro il 30 dicembre 2015.
Con lo stesso decreto viene evitato l'aumento delle accise sui carburanti per autotrazione, che sarebbe altrimenti scattato dal 30 settembre. L'aumento delle accise, infatti, era previsto come clausola di salvaguardia per la mancata autorizzazione da parte della Commissione europea all'estensione del meccanismo del reverse charge per l'Iva al settore della grande distribuzione. La clausola viene quindi disattivata e per compensare gli effetti finanziare negativi per il 2015 (728 milioni) si utilizza una quota del gettito della Voluntary Disclosure, accertato dall'Agenzia delle Entrate per il medesimo anno.
Il gettito derivante dalla collaborazione volontaria e accertato dall'Agenzia delle Entrate per il 2015 consente di disinnescare anche un'altra clausola di salvaguardia introdotta dal precedente governo, che avrebbe comportato l'aumento degli acconti Ires e Irap (671 milioni). In questo caso non si è reso necessario introdurre una specifica norma per la compensazione degli effetti, perché tale disposizione è già contemplata nel decreto legge 'proroga termini' dello scorso anno.