ECONOMIA
"Servono politiche e provvedimenti ambiziosi"
Squinzi: l'Italia riparte ma ora serve un forte slancio con la Legge di Stabilità
Presentazione dei nuovi scenari economici del Centro studi dell'associazione degli industriali.
Stabilità sulla quale presenteremo le nostre proposte per sostenere la crescita in un arco temporale di medio-lungo termine".
Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, in occasione della presentazione dei nuovi scenari economici del Centro studi dell'associazione. Per Squinzi "il Paese inizia a risalire la china un po' più rapidamente. Un segnale di fiducia che però va alimentato e consolidato".
L'aumento del Pil, secondo Squinzi, è "quasi interamente spiegato da fattori esterni favorevoli: prezzo del petrolio basso, cambio dell'euro svalutato, QE della Bce che ha ridotto i tassi". Davanti a questi fattori "che portano una spinta così potente non muoversi sarebbe stato davvero molto preoccupante". Ma oggi, afferma Squinzi, "sarebbe incauto affidare il nostro destino e quello dei nostri figli alla fortuna". Il rischio, infatti, sarebbe quello di "tornare allo zero virgola o anche peggio", ha avvisato il numero uno degli industriali.
L'Italia deve dunque "puntare più in alto per rimediare ai danni della crisi stessa". Proprio per questo la legge di Stabilità può essere "un veicolo straordinario". Squinzi ha chiesto quindi al governo di "rafforzare il sostegno agli investimenti pubblici e privati, consolidare la riduzione del costo del lavoro e il sostengo dell'occupazione, affrontare la fragile condizione di liquidità finanziaria delle imprese, sostenere l'internazionalizzazione delle imprese".
Quanto al piano di riduzione delle tasse annunciato dal governo "noi lo appoggiamo
assolutamente", ha spiegato Squinzi chiedendo però che sia un programma "credibile" che assicuri cioè "il mantenimento della fiducia nella sostenibilità dei conti pubblici italiani".
Occorre poi andare avanti con "una rigorosa spending review" ed aumentare gli investimenti pubblici". Quanto agli investimenti privati "la proposta annunciata dal governo di riduzione al 23% dell'aliquota Ires a partire dal 2017 - ha aggiunto - è molto positiva e va realizzata. Non ha però effetti congiunturali immediati e va accompagnata con misure di sostegno simili a quelle da poche scadute, come la Guidi-Padoan.