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MONDO

La crisi

Libia, la Francia accusa Ankara: "Blindati turchi sbarcati a Tripoli, Erdogan non mantiene parola"

Parigi manda navi da guerra nel Mediterraneo orientale mentre a sud di Tripoli è stato abbattuto un drone del generale Haftar. Appello di Conte a fermare l'invio di armi. L'inviato Onu Salamè: "La tregua è inchiostro su carta"

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Preoccupano le ripetute violazioni della tregua in Libia. E soprattutto preoccupa il continuo rafforzarsi delle forze in campo grazie all'invio di uomini e armi da parte dei grandi sponsor internazionali delle fazioni in lotta. 

La Francia: "Blindati turchi sbarcati a Tripoli"
Sotto accusa le mosse del governo di Ankara. Una fregata turca ha scortato una nave carica di blindati in Libia. Lo ha affermato una fonte militare francese conversando con l'agenzia France Presse. A localizzare la nave Bana era stata ieri la portaerei Charles de Gaulle. Battente bandiera libanese, il Bana ha fatto scalo nel porto di Tripoli. Oggi la nave, secondo il sito marine Traffic, è al largo della Sicilia e naviga sulla rotta verso Genova.

Macron: "Erdogan non mantiene la parola"
Ieri, ricevendo il premier greco Kyriakos Mitsotakis, era stato il presidente francese, Emmanuel Macron, ad accusare quello turco, Recep Tayyip Erdogan di "non mantenere la parola" presa alla Conferenza di Berlino, quando la comunita' internazionale decise di assicurare l'attuazione della tregua e dell'embargo alle armi in Libia.

Navi militari francesi nel Mediterraneo orientale
Parigi, inoltre, ha deciso di inviare alcune navi militari nel Mediterraneo Orientale per opporsi alle recenti mosse turche nella regione, dove nel blocco 8 di Cipro sono presenti navi di Ankara per la trivellazione dei giacimenti energetici. Al termine del vertice, il premier ellenico ha definito le fregate francesi che verranno dislocate nel Mediterraneo come "garanti della pace". "L'unico modo per porre fine alle differenze nel Mediterraneo orientale e' attraverso la giustizia internazionale", ha detto Mitsotakis.

Abbattuto drone di Haftar a sud di Tripoli
Non sono rassicuranti le notizie che arrivano dal conflitto libico. Un "aereo da ricognizione russo di tipo orlan", quindi un drone, delle forze del generale Khalifa Haftar e' stato abbattuto "sul sud di Tripoli". Lo annuncia la pagina facebook "vulcano di collera", l'operazione di difesa della capitale libica in cui e' insediato il premier Fayez al-Sarraj, senza fornire altri dettagli. Salgono quindi a nove i droni di Haftar, anche cinesi, che lo schieramento filo-governativo sostiene di aver abbattuto dall'aprile scorso, ossia dall'inizio dell'attacco a Tripoli.

Salamé: "Tregua è solo inchiostro su carta"
La tregua in Libia e stata violata e oggi non e' altro che inchiostro sulla carta. Lo ha detto l'inviato speciale delle Nazioni Unite per la Libia, Ghassan Salamè. Il diplomatico libanese ha espresso preoccupazione per l'escalation militare in quanto entrambe le parti in conflitto ricevono assistenza da parte di paesi stranieri, il che rappresenta un'ulteriore violazione dell'accordo raggiunto al termine della Conferenza di Berlino di due settimane fa.

Conte: "Basta fare arrivare armi in Libia"
'Voglio lanciare un appello, lo faro' sentendo tutti i protagonisti: astenersi dal continuare a far arrivare armi, a far acquisire ulteriori militari. Non e' la soluzione, non e' un confronto militare che potra' portare a sopraffare l'altro fronte, anche per le caratteristiche tipiche di quello scenario. Lavoriamo per una soluzione politica, pacifica'. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ai cronisti che gli hanno chiesto di commentare la rottura della tregua in Libia.

"Unica soluzione è politica"
'Purtroppo, come gia' durante la Conferenza di Berlino - ha sottolineato Conte - c'erano chiari segnali che gli attori sul terreno che hanno abbracciato l'opzione militare stessero continuando a rafforzare ciascuno il proprio fronte. Per noi questa strada non porta a nulla. Se si vuole che in Libia per la popolazione si allontani sempre piu' il traguardo della pace e della prosperita', si continui a fare cosi''. Viceversa, 'l'Italia ha un atteggiamento responsabile, ha l'atteggiamento di chi, conoscendo bene il dossier e abbracciando principi che sposiamo sempre, ritiene che l'unica soluzione sia quella politica'.
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