MONDO
Vienna, in corso conferenza sulla Libia. Al Sarraj: vogliamo armi, non truppe occidentali
Al tavolo si nota la presenza del premier designato libico Fayez al Sarraj, dell'inviato speciale dell'Onu, Martin Kobler,
della responsabile della politica estera dell'Ue, Federica Mogherini, accanto ai ministri di Gran Bretagna, Francia, Egitto
e di altri Paesi del 'formato Roma'. Nel pomeriggio è prevista la conferenza stampa congiunta di Gentiloni e Kerry.
Sarraj: non vogliamo truppe occidentali
"Niente boots on the ground''. Non vuole truppe di terra occidentali contro l'Isis il nuovo premier libico Fayez al-Sarraj che in un intervento sul Daily Telegraph chiede invece, alla vigilia del vertice, alla comunità internazionale di addestrare le truppe di Tripoli e di porre fine all'embargo sulle armi per il Paese nordafricano. E ancora precisa: ''I terroristi saranno sconfitti dalle nostre forze armate e non da milizie rivali''.
Proprio venendo incontro a questa posizione, nella bozza di documento finale viene ufficializzata la disponibilità dei Paesi partecipanti a favorire un percorso di alleggerimento di un embargo sulle armi al governo di Fayez al Sarraj. I lavori della conferenza sono tuttavia ancora in corso e si attende la ratifica finale al documento da parte dei Paesi partecipanti.
In attesa che la situazione si stabilizzi, l`Italia non prevede l`invio di soldati in Libia: lo scrive il Corriere della Sera, che ricostruisce gli ultimi sviluppi della linea italiana sul Paese nordafricano. Il sostegno al governo guidato da Fayez Serraj è immutato, ma "troppo alti sono i rischi, troppo forte il pericolo che i reparti stranieri diventino bersagli di attacchi", per cui il governo continua a seguire la linea di grande cautela.
"L`impegno del nostro Paese segue il percorso della diplomazia" e la Farnesina ha ribadito in una nota che "obiettivo prioritario rimangono l`unità e la stabilizzazione della Libia", nelle ore in cui a Vienna delegazioni guidate dal segretario di Stato Usa John Kerry e dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni discuteranno proprio delle prospettive per la Libia. Intanto, “in vista del decreto di finanziamento delle missioni all`estero che dovrà essere approvato questa settimana, si sono intensificate le consultazioni tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e i ministri competenti", continua il Corriere: rimane la possibilità, prevista da un provvedimento firmato dallo stesso Renzi, di utilizzare nuclei speciali per missioni segrete. Ma per quanto riguarda gli altri compiti di vigilanza e addestramento la scelta è quella di prendere tempo.