MONDO
La crisi
Libia, dimissioni dell'inviato dell'Onu Ghassan Salamé
L'inviato delle Nazioni Unite in Libia ha chiesto di essere sollevato dall'incarico per ragioni di salute
Ghassan Salamé ha precisato: "Ho lavorato per più di due anni per riunire i libici, per frenare interferenze esterne e preservare l'unità del Paese. Ho chiesto al segretario generale delle Nazioni Unite di esser sollevato dalla mia missione, sperando che si possa raggiungere la pace e la stabilità in Libia''.
Inoltre, ha aggiunto: "Ammetto che la mia salute non mi consente più di sostenere questo ritmo di stress". Salamé ha poi ricordato che "si è svolta la Conferenza di Berlino, c'è stata la Risoluzione Onu 2510 e sono stati avviati tre percorsi per la pace in Libia nonostante una certa riluttanza''.
La questione delle interferenze esterne e il tentativo costante di ricostruire un minimo di consenso tra le potenze che hanno influenza sulla Libia e che incidono fortemente sul processo di pacificazione in Libia sono stati sempre al centro del lavoro di Salamé anche durante i lavori della Quinta Edizione della Conferenza Rome MED – Mediterranean Dialogues 2019.
سعيت لعامين ونيف للم شمل الليبيين وكبح تدخل الخارج وصون وحدة البلاد.وعلي اليوم،وقد عقدت قمة برلين،وصدر القرار ٢٥١٠،وانطلقت المسارات الثلاثة رغم تردد البعض، ان أقر بأن صحتي لم تعد تسمح بهذه الوتيرة من الإجهاد.لذا طلبت من الامين العام إعفائي من مهمتي آملا لليبيا السلم والاستقرار
— Ghassan Salame (@GhassanSalame) March 2, 2020