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MONDO

Stato islamico

Isis, massacro in un ospedale a Sirte. Il premier libico: è in corso un genocidio

In una dichiarazione pubblicata sulla pagina facebook del governo di Tobruk, il primo ministro accusa lo Stato islamico di "genocidio", appellandosi alla comunità internazionale affinché aiuti la Libia a sbarazzarsi dei terroristi, criticando ancora una volta l'embargo imposto dall'Onu sull'ingresso delle armi in Libia

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Il premier libico Abdullah Al-Thinni accusa la comunità internazionale di ignorare le violenze e le uccisioni perpetrate dall'Isis a Sirte e di tradire la Libia. In una dichiarazione pubblicata sulla pagina Facebook del governo di Tobruk, il primo ministro accusa lo Stato islamico di "genocidio", appellandosi alla comunità internazionale affinché aiuti la Libia a sbarazzarsi dei terroristi, criticando ancora una volta l'embargo imposto dal consiglio di Sicurezza dell'Onu sull'ingresso delle armi in Libia.    

Il riferimento è al massacro avvenuto negli ultimi giorni a Sirte, ormai, secondo le fonti locali, interamente sotto controllo dell'Isis. Fonti locali, riportate dal Libya Herald, parlano di oltre 100 morti, uccisioni di civili, devastazioni, processi sommari, violenze ingiustificate nei confronti dei residenti. Anche l'ambasciatore libico presso le Nazioni Unite Ibrahim Dabbashi ha chiesto al Consiglio di Sicurezza di reagire contro i "crimini senza precedenti" commessi dall'Isis a Sirte. Nella serata di ieri l'aviazione libica avrebbe bombardato postazioni dello stato islamico a Sirte.
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