POLITICA
Movimento ed espulsioni
M5S: Casaleggio a Roma per vedere la Fucksia mentre gli ex si organizzano
Mentre a Roma arriva il cofondatore del MoVimento5Stelle per ottenere chiarimenti dalla senatrice Fucksia, sfiduciata dal meet up ed osteggiata da alcuni colleghi, nella creatura di Grillo crescono i malumori con gli ex al lavoro per creare una rete
Serenella Fucksia
La senatrice, sfiduciata dal suo meet up di Fabriano, dovrà difendersi davanti a Gianroberto Casaleggio che l'ha convocata su pressione degli "ortodossi" del gruppo a Palazzo Madama per chiederle spiegazioni. Il destino della senatrice marchigiana appare segnato. La parlamentare dei 5stelle è stata sfiduciata dal suo meet-up (una versione moderna e online delle vecchie sezioni di partito) per una storia di spese non rendicontate e per un "fuori onda" in cui criticava pesantemente le recenti espulsioni. Le sue dichiarazioni non sono piaciute ai suoi colleghi più intransigenti: "Ci ha fatto fare la figura di Franco e Ciccio", ha commentato un falco del partito che vuole mantenere l'anonimato e spinge per la cacciata della senatrice marchigiana. La Fucksia si difende accusando la sua collega deputata Patrizia Terzoni, anche lei proveniente dalle Marche, di aver organizzato la sfiducia del meet up di Fabriano e si mostra sicura di se: "Grillo e Casaleggio si faranno una risata", è il suo commento all'ipotesi di espulsione. L'incontro con Casaleggio non era in programma, ma alcuni colleghi intransigenti hanno insistito affinché l’alter ego di Grillo intervenisse di persona, non nascondendo la speranza che il tutto si concluda con l'espulsione della collega. "Sembra di essere tornati alla Santa Inquisizione. A processarla verraà addirittura Torquemada in persona" commenta un senatore che ha già lasciato il gruppo.
Bartolomeo Pepe
Apparentemente fuori pericolo, almeno per il momento, è invece Bartolomeo Pepe: il senatore napoletano, sfiduciato dal suo meet-up locale sempre per questioni legate alla diaria, non è stato convocato da Casaleggio, quindi può tirare un sospiro di sollievo. Pepe, dopo la sfiducia del meet up napoletano, è stato ri-fiduciato da un documento firmato da quasi duecento attivisti campani del Movimento 5 stelle. Ma se Pepe non è in odor di espulsione, è comunque fuori dalla commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, la cosiddetta bicamerale ecomafie. È il risultato della votazione interna al gruppo stellato, dopo che ne erano state annullate ben sette, e dopo che nelle ultime quattro votazioni Pepe era risultato il primo nei consensi dei colleghi di gruppo. Per il senatore campano a ordire la trama sarebbero stati i colleghi Wilma Moronese e Roberto Fico, e in ballo ci sarebbe stata proprio la nomina per la Commissione Smaltimento Rifiuti. “I miei colleghi – ha detto Pepe - vorrebbero che passasse il messaggio secondo il quale siano stati gli attivisti a sfiduciare il sottoscritto e questo probabilmente allo scopo di condizionare l’opinione di Beppe Grillo e degli iscritti al Blog, dando il via in tal modo all’ennesimo processo sommario”.
Il movimento “degrillizzato” degli ex
I veleni, insomma, non si fermano. Lunedì sera si è tenuto un incontro tra il senatore ormai ex M5S Francesco Campanella e Giovanni Favia, consigliere comunale di Bologna e tra i primi espulsi dal Movimento di Grillo e Casaleggio. Campanella era solo, mancavano all’appuntamento gli altri tre senatori espulsi assieme lui: “I contatti ci sono – ha spiegato Campanella - con Favia ma un po’ a tutti i livelli, dagli attivisti agli eletti. Non nascondo – ha continuato - che vorremmo costruire e lavoriamo a un Movimento degrillizzato, fuori e dentro il Parlamento. Sono in contatto con varie realtà in tutta Italia, quelle che riesco a raggiungere”. Compresi i meet up ‘cloni’ del M5S che stanno sorgendo in tutta Italia dall’esperienza di attivisti delusi. E non solo. Subito dopo l’incontro con Favia, Campanella ha incontrato ex M5S ma anche malpancisti ancora dentro il Movimento. Sui nomi mantiene il massimo riserbo. “Sì, sono stato a cena con alcuni di loro - spiega - ma Favia non c’era. A me piace confrontarmi con tutti, e il sogno resta quello di un Movimento a 6 Stelle”. Intanto le divisioni tra i cinque stelle in Parlamento si stanno trasferendo sul territorio. La "faida" tra clan ha raggiunto, in particolare, Campania, Sicilia ed Emilia Romagna. Sabato, poi, c'è l'incontro organizzato dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti, anche lui in odore di eresia, con sindaci del M5S ed aspiranti amministratori: Grillo e Casaleggio ne hanno preso le distanze. Pizzarotti ha evitato lo scontro aperto. Ma molti nel movimento sperano che proprio a Parma possa nascere un rinnovamento interno. "Che Dio li aiuti, spero che riescano", è il commento di Campanella. Sullo sfondo l'ipotesi di un asse del dissenso tra Sicilia ed Emilia Romagna, proprio le prime due regioni dove si è affermato il M5S.