ITALIA
Prefetto Pecoraro valuta scioglimento comune
Mafia Capitale: Marino chiede a Cantone verifica degli appalti. Zingaretti sospende gare in corso
Le indagini scuotono anche la Regione Lazio, il governatore dispone un indagine interna. Si dimettono anche il consigliere comunale Fi Giovanni Quarzo e il capogruppo azzurro alla Regione Luca Gramazio. Arrestato a Fiumicino Giovanni De Carlo, il suo nome era nella lista dei 37 arresti, ma era irreperibile dal 2 dicembre scorso. Spunta anche il 'libro nero' delle presunte tangenti ai politici
Roma
Bufera sugli appalti. La tempesta minaccia anche la Regione Lazio costringendo il governatore Zingaretti a sospendere l'assegnazione delle gare in corso fino all'esito delle verifiche. Preoccupazioni condivise anche dal sindaco di Roma Ignazio Marino, che ha chiesto al capo dell'Authority Raffaele Cantone di affidare ad un pool di esperti la verifica di tutti gli appalti al momento in essere e su cui l'amministrazione nutre delle preoccupazioni.
Intanto è in corso al Campidoglio il vertice tra il sindaco e il prefetto Giuseppe Pecoraro che non ha escluso lo scioglimento del Comune. "Quelli emersi dall'inchiesta 'Mafia Capitale' "sono fatti gravi per il tipo d'imputazione, Roma non ha mai vissuto una situazione del genere" ha detto oggi Pecoraro.
Le indagini: arrestato De carlo
Intanto le indagini vanno avanti. È stato arrestato a Fiumicino Giovanni De Carlo, uno dei 37 indagati dell'inchiesta 'Mafia Capitale', irreperibile dal 2 dicembre. L'uomo è indagato per trasferimento fraudolento di valori e favoreggiamento, con l'aggravante di aver agito al fine di agevolare il sodalizio criminale.
Si dimettono Quarzo e Gramazio, Fi
Si sono dimessi in queste ore anche il consigliere comunale Fi Giovanni Quarzo e il capogruppo azzurro alla Regione Luca Gramazio, entrambi indagati. Quarzo era anche il Presidente della commissione capitolina Trasparenza. Ieri il sindaco Ignazio Marino aveva rimosso dalla direzione Integrità, Trasparenza e Semplificazione amministrativa del Campidoglio il direttore Italo Politano. In Regione, invece, le dimissioni di Gramazio seguono quelle del consigliere Pd Eugenio Patanè.
Il libro nero della cupola
L'organizzazione guidata dall'ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati, aveva un libro mastro dell'attività svolta in cui veniva annotata la contabilità (parallela) dei flussi finanziari illeciti e dei loro destinatari, pubblici e privati. A custodire questo 'libro nero' delle presunte tangenti, che finivano nelle tasche di quei politici che avrebbero consentito al gruppo di conquistare i migliori appalti, era Nadia Cerrito, responsabile della cassa della Cooperativa 29 giugno, finita in carcere per associazione di tipo mafioso e corruzione aggravata. Era lei, nella veste di segretaria personale del presidente della Cooperativa Salvatore Buzzi, "a partecipare agli incontri dei suoi massimi esponenti, a erogare i pagamenti per le cene elettorali, a predisporre le buste con somme di denaro, annotando sulle stesse, come suggerito dallo stesso Buzzi, le iniziali delle persone a cui sarebbero state poi consegnate" come si legge nell'ordinanza di custodia cautelare.
Intanto è in corso al Campidoglio il vertice tra il sindaco e il prefetto Giuseppe Pecoraro che non ha escluso lo scioglimento del Comune. "Quelli emersi dall'inchiesta 'Mafia Capitale' "sono fatti gravi per il tipo d'imputazione, Roma non ha mai vissuto una situazione del genere" ha detto oggi Pecoraro.
Le indagini: arrestato De carlo
Intanto le indagini vanno avanti. È stato arrestato a Fiumicino Giovanni De Carlo, uno dei 37 indagati dell'inchiesta 'Mafia Capitale', irreperibile dal 2 dicembre. L'uomo è indagato per trasferimento fraudolento di valori e favoreggiamento, con l'aggravante di aver agito al fine di agevolare il sodalizio criminale.
Si dimettono Quarzo e Gramazio, Fi
Si sono dimessi in queste ore anche il consigliere comunale Fi Giovanni Quarzo e il capogruppo azzurro alla Regione Luca Gramazio, entrambi indagati. Quarzo era anche il Presidente della commissione capitolina Trasparenza. Ieri il sindaco Ignazio Marino aveva rimosso dalla direzione Integrità, Trasparenza e Semplificazione amministrativa del Campidoglio il direttore Italo Politano. In Regione, invece, le dimissioni di Gramazio seguono quelle del consigliere Pd Eugenio Patanè.
Il libro nero della cupola
L'organizzazione guidata dall'ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati, aveva un libro mastro dell'attività svolta in cui veniva annotata la contabilità (parallela) dei flussi finanziari illeciti e dei loro destinatari, pubblici e privati. A custodire questo 'libro nero' delle presunte tangenti, che finivano nelle tasche di quei politici che avrebbero consentito al gruppo di conquistare i migliori appalti, era Nadia Cerrito, responsabile della cassa della Cooperativa 29 giugno, finita in carcere per associazione di tipo mafioso e corruzione aggravata. Era lei, nella veste di segretaria personale del presidente della Cooperativa Salvatore Buzzi, "a partecipare agli incontri dei suoi massimi esponenti, a erogare i pagamenti per le cene elettorali, a predisporre le buste con somme di denaro, annotando sulle stesse, come suggerito dallo stesso Buzzi, le iniziali delle persone a cui sarebbero state poi consegnate" come si legge nell'ordinanza di custodia cautelare.