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ITALIA

Il maxiprocesso nell'aula bunker di Rebibbia

Mafia Roma, Comune sarà parte civile. Avv Carminati: "Processo non sia carrozzone"

Nel corso della seconda udienza la discussione sulle 54 richieste di costituzione parte civile: i giudici ammettono tra le altre Regione Lazio, ministero degli Interni e ancora Ama, Pd Lazio e Libera. Rigettate invece le richieste di M5s, Confindustria, Legambiente, Codacons e anche quella dei 37 rom di Castel Romano

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di Silvia Balducci Cosi come era stato per la prima udienza anche questa volta Massimo Carminati quasi non si muove. Per tutto il tempo del processo resta seduto sulla sua sedia seguendo dal carcere di massima sicurezza di Parma gli interventi. Si discute sul'ammissione delle parti civili - 54 in tutto per circa 150 soggetti. Tra questi anche quelle dei 37 rom del campo di Castel Romano venuti fini a Rebibbia per perorare la loro causa. Alla fine i giudici ne ammettono - tra le contestazioni - solo alcune, tra le altre comune di Roma, Regione Lazio , ministero degli Interni e ancora Ama, Pd Lazio e Libera. Rigettate invece le richieste di M5s, Confindustria, Legambiente, Codacons e anche quella dei 37 rom di Castel Romano. 

Ad accendere il dibattito durante il processo è stata  anche questa volta la difesa del presunto boss dell'organizzazione Massimo Carminati. In aula c'è Ippolita Naso. "Fa riflettere il fatto che arrivino richieste di costituzione parte civile da Confindustria fino ai rom. Prego di non confondere il processo con un carrozzone su cui salire con richieste pretestuose e inverosimili". 

La Naso non contesta le richieste avanzate da Comune, Regione Lazio, ministero dell'Interno e Ama, ma tutte le alte si'. Quelle di Legambiente su cui dice: "C'è chi accuserebbe Carminati di inquinare anche per il solo fatto che respira". Su quelle avanzati dai migranti incalza: "Frutto della campagna mediatica che ha alzato il polverone sul 'business sui migranti' sulla base della nota intercettazione - di cui la stampa e' in possesso ma non gli avvocati della difesa - in cui Salvatore Buzzi afferma che si fanno più' soldi con i migranti che con la droga". 

Critico su questo anche l'avvocato dell'ex capo delle cooperative rosse Salvatore Buzzi, Pier Gerardo Santoro: "Non capisco perche' si costituiscano, Il mio assistito non è accusato per il livello di qualità e le condizioni dei centri di accoglienza ma per corruzione dunque non vedo come si possa considerare legittima la richiesta dei migranti". E ancora: "La qualita' del servizio reso dalle cooperative di Salvatore Buzzi e' indiscutibile". Poi riprende l'osservazione fatta dal pm Tescaroli su Capodarco: "Non vedo come si possa costituire una cooperativa il cui responsabile e' coindagato". 

La procura ha chiesto anche che il Comune di Roma non venga citato come responsabile civile nel processo di 'Mafia Capitale', come chiesto dal Codacons. I pm Ielo, Tescaroli e Cascini hanno anche espresso parere negativo sulle richieste di costituzione parte civile avanzate dai singoli cittadini (tra questi la parlamentare del Movimento Cinque Stelle Roberta Lombardi e altri ex consiglieri comunali e municipali 'grillini'). Se si ammettessero "i singoli cittadini" come soggetti legittimati a rivendicare un danno dalle condotte attribuite agli imputati - ha spiegato il magistrato - gli stessi giudici del tribunale, anche loro cittadini, potrebbero essere considerati incompatibili e il processo dovrebbe essere trasferito a Perugia.

L'ex sindaco Ignazio Marino propone "che ogni risarcimento dei danni morali e materiali che verranno riconosciuti vada alle scuole romane, perché le ragazze e i ragazzi siano il primo presidio di legalità". 
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