ECONOMIA
Manovra, la Commissione Ue chiede all'Italia chiarimenti entro giovedì
"Distanza sostanziale rispetto a impegni di aprile"
lettera che il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici hanno inviato al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. L'esecutivo europeo vuole "spiegazioni per la revisione degli obiettivi (di bilancio - ndr) e dello scarto sostanziale rispetto agli impegni presi la scorsa primavera (ad aprile, ndr)".
Nella lettera Dombrovskis e Moscovici scrivono che l'Italia "ha beneficiato di flessibilità significativa sotto le regole del patto di stabilità sia nel 2015 che nel 2016 e parte di questa flessibilità, cioè sulla base delle clausole per gli investimenti e le riforme strutturali, era stata concessa soggetta" a una serie di condizioni: usare tali margini per aumentare gli investimenti, progredire con l'agenda di riforme strutturali, "presentare piani credibili per riprendere l'aggiustamento dal 2017".
"Sulla base di una visione comune, il governo italiano si è impegnato con la sua lettera del 17 maggio 2016 (lettera di Padoan - ndr) a riprendere il percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine nel 2017 assicurando la compatibilità in linea di massima con le prescrizioni della parte preventiva del patto di stabilità, che era un fattore rilevante chiave nell'ultimo rapporto comunitario sulla violazione 'a prima vista' della regola del debito nel 2015".
La valutazione "preliminare" del progetto di legge di bilancio suggerisce che "il cambiamento previsto nel bilancio strutturale nel 2017, ricalcolato secondo la metodologia concordata, è negativo e ben al di sotto dello 0,6% del pil o più raccomandato dall'Ecofin il 12 luglio 2016" (si passa da un deficit strutturale al netto degli effetti del ciclo economico e delle misure una tantum dell'1,2% nel 2016 all'1,6%).
La lettera prosegue elencando le richieste di informazioni. Intanto Bruxelles vuol verificare se l'Italia "soddisfa le condizioni in base alle quali è stata concessa flessibilità per il 2016". In particolare Dombrovskis e Moscovici vogliono "spiegazioni per la revisione dei target e dello scarto sostanziale che emerge rispetto agli impegni presi la scorsa primavera", come detto. Poi indicano che il progetto di bilancio "si riferisce anche ai costi straordinari che l'Italia sta sostenendo per i recenti terremoti e i flussi migratori".
La Commissione conferma una cosa stranota: "Nel passato ha riconosciuto la natura eccezionale di tali spese". Però ricorda che "il trattamento di tali spese si fonda su requisiti specifici del patto di stabilità e di crescita e sui principi sostenuti dal Consiglio e applicati in modo coerente. Da questo punto di vista, avremmo bisogno di chiarificazioni sugli ammontari inclusi nella legge di bilancio per poterli considerare come 'spese eccezionali'". I due esponenti comunitari concludono la lettera indicando che la Commissione "ricerca la prosecuzione di un dialogo costruttivo con l'Italia per giungere a una valutazione definitiva".
Come si vede il tono della lettera è molto cauto: la preparazione della lettera è stata laboriosissima, per ore e ore sono state limate le parole e i messaggi. Come era atteso, per evitare polemiche con l'Italia o offrire al governo italiano il destro per riacutizzare la polemica contro Bruxelles, i toni levigatissimi sostengono un'impostazione fattuale. La richiesta di chiarimenti sui vari punti riflettono l'opinione che così com'è la legge di bilancio non appare in linea con gli impegni assunti dall'Italia solo sei mesi fa e che questo cambiamento di linea non è sufficientemente motivato dal documento finanziario. Questa conclusione però Dombrovksis e Moscovici non la tirano e almeno per ora non intendono tirarla.
L'idea sulla quale lavora il presidente Juncker, che alla fine ha preso la decisione di inviare la lettera in quella forma, è di evitare tensioni con l'Italia come con altri paesi e casomai di rinviare una verifica definitiva sul bilancio italiano a dicembre (dopo il referendum) o addirittura in primavera. Però da parte italiana ci vorrà uno sforzo per avvicinare le posizioni. La parola è ora a Padoan. L'intenzione della Commissione di trovare un compromesso resta tutta ed è evidenziata proprio dal tipo di richieste di informazioni contenuta nella lettera.
Oltre all'Italia lettera Ue ad altri sei governi
L'Italia non è l'unica ad aver ricevuto una lettera di richieste di chiarimenti da parte della Commissione europea. Del gruppo dei paesi sotto attenzione in questi giorni fanno anche parte Belgio, Cipro, Spagna, Finlandia, Portogallo e Lituania.
La Commissione europea chiede al governo italiano una serie di chiarimenti sulla legge di bilancio entro giovedì 27 "per permetterle di prenderli in considerazione nella sua ulteriore analisi". E' questa la conclusione della
Nella lettera Dombrovskis e Moscovici scrivono che l'Italia "ha beneficiato di flessibilità significativa sotto le regole del patto di stabilità sia nel 2015 che nel 2016 e parte di questa flessibilità, cioè sulla base delle clausole per gli investimenti e le riforme strutturali, era stata concessa soggetta" a una serie di condizioni: usare tali margini per aumentare gli investimenti, progredire con l'agenda di riforme strutturali, "presentare piani credibili per riprendere l'aggiustamento dal 2017".
"Sulla base di una visione comune, il governo italiano si è impegnato con la sua lettera del 17 maggio 2016 (lettera di Padoan - ndr) a riprendere il percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine nel 2017 assicurando la compatibilità in linea di massima con le prescrizioni della parte preventiva del patto di stabilità, che era un fattore rilevante chiave nell'ultimo rapporto comunitario sulla violazione 'a prima vista' della regola del debito nel 2015".
La valutazione "preliminare" del progetto di legge di bilancio suggerisce che "il cambiamento previsto nel bilancio strutturale nel 2017, ricalcolato secondo la metodologia concordata, è negativo e ben al di sotto dello 0,6% del pil o più raccomandato dall'Ecofin il 12 luglio 2016" (si passa da un deficit strutturale al netto degli effetti del ciclo economico e delle misure una tantum dell'1,2% nel 2016 all'1,6%).
La lettera prosegue elencando le richieste di informazioni. Intanto Bruxelles vuol verificare se l'Italia "soddisfa le condizioni in base alle quali è stata concessa flessibilità per il 2016". In particolare Dombrovskis e Moscovici vogliono "spiegazioni per la revisione dei target e dello scarto sostanziale che emerge rispetto agli impegni presi la scorsa primavera", come detto. Poi indicano che il progetto di bilancio "si riferisce anche ai costi straordinari che l'Italia sta sostenendo per i recenti terremoti e i flussi migratori".
La Commissione conferma una cosa stranota: "Nel passato ha riconosciuto la natura eccezionale di tali spese". Però ricorda che "il trattamento di tali spese si fonda su requisiti specifici del patto di stabilità e di crescita e sui principi sostenuti dal Consiglio e applicati in modo coerente. Da questo punto di vista, avremmo bisogno di chiarificazioni sugli ammontari inclusi nella legge di bilancio per poterli considerare come 'spese eccezionali'". I due esponenti comunitari concludono la lettera indicando che la Commissione "ricerca la prosecuzione di un dialogo costruttivo con l'Italia per giungere a una valutazione definitiva".
Come si vede il tono della lettera è molto cauto: la preparazione della lettera è stata laboriosissima, per ore e ore sono state limate le parole e i messaggi. Come era atteso, per evitare polemiche con l'Italia o offrire al governo italiano il destro per riacutizzare la polemica contro Bruxelles, i toni levigatissimi sostengono un'impostazione fattuale. La richiesta di chiarimenti sui vari punti riflettono l'opinione che così com'è la legge di bilancio non appare in linea con gli impegni assunti dall'Italia solo sei mesi fa e che questo cambiamento di linea non è sufficientemente motivato dal documento finanziario. Questa conclusione però Dombrovksis e Moscovici non la tirano e almeno per ora non intendono tirarla.
L'idea sulla quale lavora il presidente Juncker, che alla fine ha preso la decisione di inviare la lettera in quella forma, è di evitare tensioni con l'Italia come con altri paesi e casomai di rinviare una verifica definitiva sul bilancio italiano a dicembre (dopo il referendum) o addirittura in primavera. Però da parte italiana ci vorrà uno sforzo per avvicinare le posizioni. La parola è ora a Padoan. L'intenzione della Commissione di trovare un compromesso resta tutta ed è evidenziata proprio dal tipo di richieste di informazioni contenuta nella lettera.
Oltre all'Italia lettera Ue ad altri sei governi
L'Italia non è l'unica ad aver ricevuto una lettera di richieste di chiarimenti da parte della Commissione europea. Del gruppo dei paesi sotto attenzione in questi giorni fanno anche parte Belgio, Cipro, Spagna, Finlandia, Portogallo e Lituania.