ITALIA
Roma
Migranti, Alfano: "Insopportabile odio verso il sud". Ue: "Italia non è da sola"
La questione migranti resta al centro del dibattito politico in Italia e in Europa. Al Viminale si è svolto l'incontro tra il ministro Alfano e il commissario europeo all'Immigrazione Avramopoulos.
E Alfano riserva un affondo a Maroni: "Vorrei che tutti si appropriassero della propria biografia senza sbianchettarne pagine: chi è stato ministro dell'Interno deve conservare il senso della propria missione istituzionale, anche se ha cambiato incarico".
Roberto Maroni ieri aveva ipotizzato la riduzione dei trasferimenti regionali ai sindaci lombardi che dovessero accogliere nuovi migranti. "È un fatto gravissimo - aveva detto Maroni - Scriverò una lettera ai prefetti lombardi diffidandoli dal portare in Lombardia nuovi clandestini, poi anche ai sindaci dicendo loro di rifiutarsi di prenderli. A quelli che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali come disincentivo alla gestione delle risorse".
Le parole di Alfano sono arrivate al termine dell'incontro con il commissario Ue all'Immigrazione, Dimitris Avramopoulos. E proprio da Avramopoulos è arrivata la rassicurazione per l'Italia: "Sono qui per lanciare un messaggio forte: in questo periodo difficile, con una pressione immigratoria così forte, l'Italia non è da sola. La Commissione Europea sarà qui per sostenerla".
Per quanto riguarda la strategia di aiuto economico ai Comuni che devono sostenere l'accoglienza Alfano ha indicato che nel decreto dello scorso agosto la strada da seguire: "Quelle spese sono escluse dal Patto di Stabilità interno".
A proposito invece di chi lucra sull'emergenza sbarchi, come ha dimostrato l'inchiesta Mafia Capitale, il titolare del Viminale ha sottolineato il sostegno del Governo all'attività degli inquirenti come "prova che la squadra Stato è capace di fare pulizia al suo interno e questa vicenda non interferirà con il negoziato europeo in corso sull'immigrazione".
Sulle misure di redistribuzione dei richiedenti asilo invece il ministro ha poi snocciolato numeri, concludendo che 24mila migranti "via dall'Italia in due anni siano una cifra giusta e che questi debbano essere solo eritrei o siriani". Un nodo cruciale questo per tutta l'Unione, tanto che Avramopoulos ha definito "l'Agenda per l'immigrazione un test per l'Europa e non torneremo indietro: siamo impegnati e determinati ad andare avanti".
Chiamparino: "Il governo ignori le tesi di Maroni"
"Credo che il governo debba ignorare la posizione di Maroni e dare disposizione ai prefetti perché tutte le Regioni diano accoglienza ai migranti". Il presidente della Regione Piemonte e della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, è intervenuto sulla polemica innescata dalle parole di Maroni a margine della riunione della riunione della giunta piemontese. "La disponibilità delle Regioni a collaborare - ha aggiunto Chiamparino - deve essere piena. Se il governo applicasse alla Lombardia lo stesso principio che Maroni intende applicare ai Comuni dovrebbe togliere i soldi che passa a quella Regione". "Mi sembra che Maroni - ha aggiunto - abbia aperto una questione tutta politica e strumentale. La sua posizione è illegittima e facilmente attaccabile dal punto di vista politico". "Colpisce - ha detto ancora - che di fronte a migliaia di persone che scappano dalla fame, dalla paura e dalla guerra, ci sia chi specula sulla loro pelle"
Savini: "Pronti a bloccare le prefetture"
Come Lega siamo pronti a bloccare le prefetture e a presidiare tutte quelle strutture che a spese degli italiani qualcuno vuole mettere a disposizione di migliaia di immigrati clandestini", ha minacciato Matteo Salvini, che in mattinata è stato ospite nel Bresciano a Lonato del Garda e Rovato, paesi che domenica andranno al ballottaggio per il nuovo sindaco.
Prefetto di Milano: "Aspettiamo gli atti di Governo"
''Milano attende le direttive e gli invii che il Governo effettuerà e risponderà secondo i criteri generali''. Così il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca dopo che Maroni ha diffidato i sindaci dall'accogliere i migranti. Da Maroni, comunque, ''nessuna lettera o indicazione -. Sono vicende di carattere politico che non spetta al prefetto valutare''.