MONDO
Linea dura sulle Ong
Migranti. Sea-Watch denuncia con un tweet: nostra nave bloccata a Malta
Oggi intanto udienza a La Valletta per il sequestro della Lifeline: rilasciato su cauzione il comandante. La prossima si terrà il 5 luglio
Sul sito dell'organizzazione, in una nota più articolata, Sea-Watch comunica di aver "appreso oggi che la sua nave è trattenuta a Malta senza nessun motivo legale fornito dalle autorità". La nave, spiega l'organizzazione, ha "totale facoltà di battere bandiera olandese" e pertanto "l'assenza del permesso di salpare da Malta non è un questione legata alla registrazione" della nave "ma una campagna politica per fermare i soccorsi in mare".
BREAKING Sea-Watch hindered from leaving port - Cpt. Pia Klemp: "While we are hindered from leaving port, people are drowning. Any further death at sea is on the account of those preventing rescue from taking place. Saving lives at sea is non-negotiable" https://t.co/NyzabSTtBD pic.twitter.com/WbLOb6XkjV
— Sea-Watch (@seawatchcrew) 2 luglio 2018
Rainews24 ha raggiunto la Portavoce della Ong, Giorgia Linardi che spiega come fino a questo momento le autorità maltesi non abbiano fornito alcun motivo legale.
Udienza a La Valletta per sequestro Lifeline: rilasciato il comandante su cauzione
E' stato rilasciato su cauzione, Claus-Peter Reischs, il Comandante della Lifeline, dopo la prima udienza al Tribunale de La Valletta per discutere del sequestro della nave, del suo arresto e del tema "ispezione della bandiera". La prossima si terrà il 5 luglio. Durante il dibattimento il collegio difensivo ha fatto valere le convenzioni internazionali di tutela del diritto umanitario, nonchè l'attuazione delle norme in materia di bandiera battente sulle imbarcazioni. Il Comandante, oltre a versare 10 mila euro, ha dovuto lasciare il passaporto in Tribunale. Dovrà dormire sulla nave ed ha l'obbligo di firma una volta a settimana.
La difesa dell'Ong è affidata a due avvocati italiani. Il 27 giugno scorso, la nave Lifeline, che porta lo stesso nome dell'Ong, è attraccata a Malta dopo essere rimasta bloccata per 8 giorni in mare aperto, con 234 migranti a bordo salvati al largo delle coste libiche, in attesa dell'autorizzazione per potere sbarcare in un porto sicuro del Mediterraneo, autorizzazione negata dall'Italia, dalla Franca e, in un primo momento, da Malta stessa. Una volta giunta in porto, come già preannunciato dal governo maltese, la nave è stata sequestrata. Il capitano della Lifeline è stato prima interrogato poi arrestato.