MONDO
Commissione Europea
Migranti, Ue: possibili infrazioni per chi non accoglie
"Non è un ultimatum, è una scadenza", ma "le due parole hanno lo stesso significato dal punto di vista legale", ha detto commissario responsabile degli Affari interni, Avramopoulos
Ungheria, Austria, e Polonia non hanno ancora accolto un singolo profugo, mentre la Repubblica Ceca è inattiva da quasi un anno. La Commissione Ue concentra le sue raccomandazioni su Ungheria, Polonia e Austria, unici Stati a non aver accolto un solo profugo. Ma sollecita anche la Repubblica Ceca, inattiva da un anno circa, a riprendere i trasferimenti, e chiede a Bulgaria e Slovacchia di mostrare più flessibilità sulle preferenze dei profughi da accogliere. Irlanda e Estonia, vengono invitate a trovare soluzioni con l'Italia per soddisfare le esigenze aggiuntive di sicurezza. Spagna, Belgio e Croazia devono aumentare i loro impegni mensili nei confronti di Italia e Grecia. Germania, Romania, Slovacchia devono impegnarsi di più verso la Grecia, mentre la Francia e Cipro di più con l'Italia.Tutti i Paesi devono accrescere la capacità di trattare le richieste, evitare preferenze troppo selettive che provocano ritardi, e dare la priorità alle persone più vulnerabili, come i minori non accompagnati. L'Italia, dal canto suo, deve urgentemente accelerare le procedure per le registrazioni ai fini delle candidature.
Avramoupolos, senza relocation procedure di infrazione
La Commissione europea "non esitera'" a aprire procedure di infrazione se entro un mese l'Ungheria, la Polonia, l'Austria e la Repubblica ceca non rispetteranno i loro obblighi in termini di ricollocamenti di richiedenti asilo da Italia e Grecia, è l'avvertimento del commissario responsabile degli Affari interni, Dimitris Avramopoulos, alla presentazione del 12esimo rapporto sui progressi realizzati dal programma d'emergenza di ricollocamento dei richiedenti asilo. "Non è un ultimatum, è una scadenza", ma "le due parole hanno lo stesso significato dal punto di vista legale", ha detto Avramopoulos. "Abbiamo esaurito tutti gli altri mezzi. Abbiamo aspettato la loro risposta per un anno e siamo sulla linea di arrivo" del programma di relocation. "E' una questione di credibilità istituzionale e politica, anche rispetto a chi ha rispettato le regole", ha spiegato Avramopoulos.
Italia acceleri su procedure identificazione
"L'Italia dovrebbe urgentemente accelerare le procedure per l'identificazione e la registrazione di tutte le persone" che possono fare richiesta di asilo in Europa ed essere ricollocate in uno degli altri Stati Ue. Lo scrive la Commissione Europea. L'Italia, si legge nel comunicato della Commissione, deve però "assicurare che i candidati al ricollocamento arrivati nel Paese siano incanalati in modo ordinato attraverso hub e centri creati appositamente". Misure per cui la Commissione "ha di recente stanziato 15,33 milioni di euro".