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MONDO

Oggi Consiglio Esteri Ue su dimensione esterna crisi migranti

Migranti, gruppo blocca binari a Idomeni. In duemila stipati alla frontiera serba

Un portavoce della polizia ha spiegato che in realtà un accordo era stato trovato e che i migranti avevano liberato i binari, ma successivamente alcune persone hanno ripreso a protestare, occupandoli di nuovo. Intanto, l'Austria avverte l'Italia: non dovete far passare i rifugiati

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La polizia greca sta negoziando con i migranti che occupano la ferrovia nell'accampamento di Idomeni. Si cerca di ottenere uno sgombero pacifico per consentire di ripristinare il traffico ferroviario tra la Grecia e la Macedonia, paralizzato da ormai 30 giorni. Un portavoce della polizia ha spiegato che in realtà un accordo era stato trovato e che i migranti avevano liberato i binari, ma successivamente alcune persone hanno ripreso a protestare, occupandoli di nuovo.

Le linee ferroviarie attraversano il campo di Idomeni e da un mese vari gruppi di migranti le bloccano, chiedendo la riapertura delle frontiere. Nonostante negli ultimi giorni il governo di Atene sia riuscito a convincere diverse migliaia di profughi a lasciare il campo e ad essere trasferite in centri di accoglienza organizzati, oltre 10mila persone restano accampate a Idomeni.

Serbia: bloccati in duemila dopo la chiusura della 'rotta balcanica'
Dopo la chiusura delle frontiere nei Paesi della 'rotta balcanica', in Serbia restano bloccati poco più di 2 mila migranti e profughi provenienti dal Medioriente. Come ha detto Rados Djurovic, direttore del Centro di protezione dei richiedenti asilo, circa 540 di essi restano nei centri di accoglienza mentre gli altri sono in giro nel Paese nel tentativo comunque di raggiungere in qualche modo i Paesi dell'Europa occidentale.

Nei primi tre mesi dell'anno, ha precisato Djurovic, sono state 262 le domande di asilo alle autorità di Belgrado. A suo avviso il 75% dei migranti nella regione balcanica si muove ora lungo la direttrice Turchia-Bulgaria-Serbia nel tentativo di raggiungere illegalmente l'Ungheria che lo scorso settembre ha sigillato ermeticamente con una barriera metallica e di filo spinato la frontiera con la Serbia. 

Save the children: nuovi muri sono insulto a bambini morti in mare 
"Ogni muro che si alza, ogni campo detentivo in cui i migranti vengono condotti, è come far morire di nuovo quelle persone che attraverso il mare pensavano di trovare la speranza di una vita migliore ma hanno trovato la morte. Ed è un insulto soprattutto alle centinaia di piccole vite strappate via, che dovrebbero invece gravare sulle nostre coscienze e ricordarci che con ognuna di esse, è andato via un pezzo di futuro". Così Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia - Europa di Save the Children.

"L`Europa continua a considerare la crisi migratoria nell`ottica della salvaguardia dei propri confini. Nessuno si preoccupa di proteggere invece i più piccoli, che continuano ad essere una parte consistente dei migranti in arrivo - prosegue - Sono pochissime le misure adottate per far fronte alle loro esigenze, sia per quelli non accompagnati, sia per quelli che arrivano con le loro famiglie. Nonostante la Commissione Europea abbia individuato i minori soli come uno dei gruppi più vulnerabili, raccomandandone la priorità nelle misure di ricollocamento, ancora tutto questo è solo sulla carta", conclude il Direttore dei Programmi Italia - Europa di Save the Children.

Sondaggi: cala il numero dei cittadini svedesi favorevoli al mantenimento dell'adesione del paese all'Ue
Meno del 40 per cento dei cittadini svedesi è a favore del mantenimento dell'adesione del paese all'Unione europea dopo la crisi dei rifugiati che sta colpendo il Vecchio Continente. Una percentuale che mostra una significativa diminuzione rispetto all'autunno del 2015.

Secondo il sondaggio commissionato dall'emittente SVT, il numero di cittadini svedesi che sostengono l'adesione all'Ue e' scesa dal 59 per cento dello scorso autunno al 39 per cento attuale. Ben il 21 per cento degli intervistati etichetta l'adesione della Svezia all'Ue come una "cattiva idea", mentre il resto delle risposte non ha fornito una posizione certa sulla questione.

Gli esperti collegano i risultati del sondaggio con la crisi dei rifugiati in corso, ha riferito l'emittente. I paesi europei stanno lottando per gestire una crisi dei rifugiati con centinaia di migliaia di persone che lasciano i paesi teatro di conflitti in Medio Oriente e Nord Africa per chiedere asilo all'Europa. La maggior parte dei rifugiati stanno cercando di arrivare nei più ricchi dell'Ue, come Svezia o Germania. Secondo l'agenzia di migrazione della Svezia, il paese si aspetta di ricevere fino a 140 mila domande di asilo nel 2016.

Gentiloni: effetti gravi con muri al Brennero
Il nuovo terribile naufragio nel Mediterraneo, con centinaia di profughi dispersi nel tentativo di raggiungere le coste italiane dall'Egitto, rappresenta secondo il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni "una ragione in più per noi per dire all'Europa che in questo momento non deve innalzare muri, ma moltiplicare i propri sforzi: oggi inizieremo qui a discutere questo 'migration compact' che l'Italia ha proposto all'Ue". Al suo arrivo a Lussemburgo, dove è in corso il Consiglio dei ministri degli Esteri europei, Gentiloni ha confermato la notizia del naufragio, dicendo che "stiamo cercando di avere notizie ulteriori soprattutto dalle autorita' egiziane, ma non ho altri particolari per ora". 

Juncker: apprezza proposta Renzi di patto europeo 
Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, "è contento" della proposta italiana di un patto europeo per l'immigrazione, presentato ufficialmente venerdi' scorso. Lo ha detto il capo del servizio dei portavoce dell'esecutivo comunitario, Margritis Schinas, nel corso del briefing con la stampa. "Mantenere aperte le frontiere interne e controllare quelle esterne è nell'agenda per l'immigrazione della Commissione, e Juncker è contento di
vedere che è anche nell'agenda dell'Italia".

In particolare, ha spiegato il portavoce, "Juncker è contento che l'approccio sulla migrazione trovo un sostegno così forte sostegno dell'Italia e del suo primo ministro, Matteo Renzi", perchè è convinzione del presidente dell'esecutivo comunitario che "solo un approccio comune puo' aiutare ad avere una gestione della crisi migratoria in termini di responsabilita'".

L'italia ha proposto di finanziare il patto europeo per l'immigrazione attraverso speciali bond europei, idea su cui Schinas non e' entrato nel merito. "Per il finanziamento delle politiche migratorie e' stato sempre detto che bisogna essere creativi, e prendiamo nota della proposta dell'Italia". 

Oggi Consiglio Esteri Ue su dimensione esterna crisi migranti 
Si riunisce a Lussemburgo il Consiglio Ue Affari esteri, sotto la presidenza dell'Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune (Pesc), nonché vicepresidente della Commissione europea, Federica Mogherini. Per l'Italia parteciperà il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

Al centro della riunione, dedicata soprattutto alla dimensione esterna della crisi migratoria, vi sono i temi della prevenzione e lotta alla migrazione illegale, e della strategia regionale dell'Ue per la Siria e l'Iraq, la minaccia dello Stato Islamico (o Daesh) e la questione dei "foreign fighter", e la situazione in Libia.

A proposito di dimensione esterna della crisi migratoria, il Consiglio sarà la prima occasione in cui i ministri potrebbero parlare del "Migration Compact" presentato dall'Italia venerdì scorso con una lettera del premier, Matteo Renzi, ai vertici dell'Ue. Il documento, che chiede all'Unione di investire molto di più, anche in termini finanziari, nelle politiche di assistenza e cooperazione con i paesi di origine e di transito dei migranti, soprattutto in Africa, non è però ancora stato presentato al Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri che prepara le riunioni ministeriali del Consiglio, e non c'è dunque da attendersi, per ora, una discussione approfondita.

Un altro tema non previsto in agenda, ma che ci si attende sia evocato è quello dell'iniziativa austriaca di costruire una barriera al valico del Brennero. L'Italia è fortemente contraria, e conta sull'appoggio della Commissione europea. Federica Mogherini ha espresso nei giorni scorsi la "frustrazione e vergogna per i muri che vediamo alzare in Europa", auspicando "che l'Austria non alzi muri, ma mostri il volto dell'accoglienza, come ha fatto l'estate scorsa", quuando era stato uno dei paesi più generosi nell'apertura ai profughi siriani.

Durante il pranzo di lavoro, i ministri avranno uno scambio di vedute con l'Alto commissario Onu per i Rifugiati, Filippo Grandi. Durante la cena, invece, i ministri degli Esteri dei Ventotto saranno raggiunti dai colleghi della Difesa, che avranno martedì una riunione specifica per il loro settore di competenza. In questo formato (cosiddetto "Jumbo") i ministri discuteranno in particolare la proposta di Federica Mogherini di estendere l'operazione Sophia contro gli scafisti nel Mediterraneo (missione Eunavfor Med) alle acque territoriali della Libia, sempre che lo richieda il nuovo governo libico.

L'Alto rappresentante per la Pesc lo aveva annunciato durante la sua recente visita a Lampedusa, riferendo di averne già discusso con il premier libico Fayez Al Sarraj, che dovrebbe collegarsi telefonicamente con la riunione dei ministri Ue. Delle tematiche più specifiche di politica migratoria e asilo e sicurezza interna parleranno, giovedì prossimo, i ministri dell'Interno dell'Ue, durante la riunione del Consiglio che si terrà sempre a Lussemburgo.

Austria: Italia smetta di lasciar passare al confine
L'Italia "non deve continuare a lasciar passare i rifugiati" verso l'Europa centrale", vale a dire al valico del Brennero, dove "l'Austria non vuole i controlli di confine ma potrebbe essere costretta a introdurli". Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri austriaco, Sebastian Kurz, a Lussemburgo per il Consiglio dei ministri europei, secondo quanto ha riferito il quotidiano austriaco Kurier. Elogiando il "successo nel chiudere la rotta balcanica, ha anche sottolineato che "lasciar passare i rifugiati non risolve i problemi ma li ingrandisce" e che "l'Italia ha naturalmente del sostegno dell'Unione europea". 

Secondo il ministro austriaco, l'Austria ha accolto un numero maggiore di rifugiati rispetto all'Italia, "sebbene il Paese sia dieci volte più grande", quindi "nessuno può accusarci di aver fatto troppo poco sinora". Kurz ha detto di voler affrontare l'argomento con l'omologo italiano Paolo Gentiloni alla riunione di oggi.
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