L'Austria alza barriere al confine
La lettera di Roma all'Ue: rischio bomba migranti dalla Libia, "più cooperazione con Paesi terzi"
Renzi: fare di più e più rapidamente per scongiurare una crisi sistemica. I timori di Roma sono legati agli equilibri del neo governo di unità nazionale di Serraj in Libia. Le fazioni contrarie potrebbero usare la bomba migranti per dimostrare alla comunità internazionale che Serraj non controlla il territorio e un milione di persone potrebbe riversarsi nel nostro paese. Mentre l'Austria alza barriere, mettendo l'Italia a rischio di diventare un enorme campo profughi isolato dal resto del continente
"La gestione dei flussi dei migranti non è più sostenibile senza una cooperazione mirata e rafforzata con i Paesi Terzi di provenienza e di transito. Molto è stato fatto, ma molto di più dobbiamo rapidamente fare se vogliamo scongiurare l'aggravarsi di una crisi sistemica". E' quanto scrive il premier Matteo Renzi nella lettera di accompagnamento al 'migration compact' inviata ai presidenti di Commissione e Consiglio Ue, Juncker e Tusk. Il 'migration compact' sarà distribuito come documento ufficioso al Consiglio dei ministri degli Esteri.
La lettera di Palazzo Chigi
In sostanza, Palazzo Chigi chiede a Bruxelles che si acceleri sugli accordi con i paesi di transito e quelli di origine dei migranti. Ai paesi di origine, soldi per bloccare le partenze. A quelli di transito, soldi per non farli passare. Al Consiglio europeo del 18 marzo, Renzi aveva già messo sul tavolo la questione libica, chiedendo di trattarla come la Turchia, ovvero di lavorare a un accordo tra l’Ue e Tripoli capace di bloccare i flussi verso l’Italia. Per gestire con maggiore efficacia i flussi migratori verso l'Ue "sarà fondamentale finanziare e gestire a livello europeo un piano straordinario di rimpatri" e fornire "supporto legale e logistico, finanziario e infrastrutturale per la gestione dei flussi nei Paesi partner, anche attraverso uno screening accurato in loco tra rifugiati e migranti economici", sottolinea Roma nella lettera a Juncker e a Tusk.
Fonti Ue confermano: ricevute lettere da Austria e Italia
Fonti comunitarie fanno sapere che la Commissione europea ha ricevuto una lettera dal governo di Vienna sulla questione del Brennero e la lettera dell'Italia che contiene anche il 'non paper' (documento ufficioso) con la proposta di 'migration compact'.
Renzi: "Se l'Austria viola le regole ci faremo sentire"
"Agli amici austriaci - dice Renzi - dico che il Brennero non è solo il tunnel per collegare i nostri paesi, il Brennero è un luogo di lavoro per molte aziende, ed è un simbolo. non faremo finta di nulla se qualcuno viola le regole. L'amicizia è un grande valore il rispetto del regole è alla base dell'amicizia. Il Brennero non può diventare oggetto di competizione, le regole vanno rispettate, non faremo finta di nulla se si violano regole ma sono fiducioso che non si farà".
I rischi della chiusura del confine
Al momento, l’Europa sembra aiutare assai poco. L’Austria alza barricate al Brennero, e minaccia di chiudere il confine creando condizioni che potrebbero trasformare l’Italia in un campo profughi isolato dal resto del continente. I numeri dei flussi migratori, del resto, parlano abbastanza chiaro: rispetto al 2015, si registra un aumento del 55% degli arrivi. Mancano, in questo computo, i siriani, al momento bloccati in Turchia dopo la chiusura della rotta balcanica. Un elemento che preoccupa Palazzo Chigi, insieme al pericolante equilibrio del governo libico di Serraj. Le fazioni contrarie al governo di unità nazionale potrebbero utilizzare la bomba migranti (fino a un milione di persone) per dimostrare alla comunità internazionale che Serraj non è in grado di controllare il territorio.
Il presidente austriaco: “False e fuorvianti voci chiusura Brennero”
Sono "false e fuorvianti" le voci sulla chiusura dei confini tra Austria e Italia al Brennero da parte di Vienna: parola del presidente austriaco, Heinz Fischer, che ha preso carta e penna per scrivere una lettera aperta a Repubblica in cui assicura che non c'e' alcuno "strappo" con il governo italiano. "Comprendo le preoccupazioni" delle autorita' regionali locali, ma -aggiunge Fischer- "e' necessario che tra Italia e Austria la circolazione delle persone e delle merci avvenga come disciplinato dai principi europei tra due Paesi membri dell'Ue". Ed ecco come il presidente austriaco spiega le misure che Vienna intende adottare: "La realta' attuale, in assenza di una efficace protezione dei confini esteri europei, costringe un Paese come l'Austria a ricorrere a misure aggiuntive per impedire l'ingresso di persone di cui si ignorano identita' e motivazioni, provenienti da Paesi extraeuropei, in numero illimitato".