MONDO
Migranti nel Mediterraneo
Continua l'odissea in mare della nave Alan Kurdi. La Ong tedesca Sea-Eye: "Situazione allarmante"
"Una donna di 24 anni è stata evacuata questa mattina, dopo che ha perso conoscenza e le sue condizioni mediche sono peggiorate. La permanenza a bordo mette in seria difficoltà la salute delle persone soccorse: hanno bisogno di sbarcare il prima possibile", scrive su Twitter Sea-Eye
"Congelano, si bagnano ancora e ancora e naturalmente non possono cambiare i vestiti", dice il comandante delle operazioni Jan Ribbeck. Un terzo delle persone ha sofferto di mal di mare nelle ultime 24 ore, mentre preoccupa anche la scarsita' di acqua. Percio' questa mattina, Ribbeck ha informato le autorita' maltesi che ulteriori riserve di cibo, acqua potabile e vestiti sono necessarie entro al massimo mercoledi'.
Evacuata una donna di 24 anni dopo che ha perso conoscenza
"Una donna di 24 anni è stata evacuata questa mattina, dopo che ha perso conoscenza e le sue condizioni mediche sono peggiorate. La permanenza a bordo mette in seria difficoltà la salute delle persone soccorse: hanno bisogno di sbarcare il prima possibile", scrive su Twitter Sea-Eye:
Una donna di 24 anni è stata evacuata questa mattina da bordo della #AlanKurdi dopo che ha perso conoscenza e le sue condizioni mediche sono peggiorate.
— Sea-Eye It (@SeaEye_It) 9 aprile 2019
La permanenza a bordo mette in seria difficoltà la salute delle persone soccorse: hanno bisogno di sbarcare il prima possibile pic.twitter.com/iC1CgrMjZq
I negoziati tra i Paesi membri dell'Unione europea sulla questione della distribuzione delle persone salvate sono ancora in corso. Nel frattempo, la Sea Eye prepara una battaglia legale a causa del fermo forzato dei naufraghi, a cui e' stato impedito fino ad ora di scendere dalla nave.
L'Italia, infatti, ha prima rifiutato l'attracco in un porto sicuro dopo il salvataggio, aggiungendo poi che solo le madri con i bambini potevano scendere, proposta rifiutata dalle famiglie.
Anche Malta non ha dato fino a questo punto il consenso all'attracco.Una squadra internazionale di avvocati sta lavorando al caso della "Alan Kurdi", dice la Sea Eye. "Dopo tutto, le convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti umani regolano, tra le altre cose, il diritto alla liberta', alla sicurezza e all'integrita' fisica. Queste leggi regolano anche gli obblighi di uno Stato per proteggere le famiglie", dice il portavoce della Sea Eye Dominik Reisinger.