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MONDO

L'emergenza

Migranti, nuova strage di fronte alla Libia. Ue convoca vertice. Alfano: "Schengen non si tocca"

Sono almeno 37 i migranti morti nell’ennesimo naufragio. Francia, Gran Bretagna e Germania chiedono "misure immediate" ma Londra annuncia la stretta sui cittadini europei: "Da noi solo chi ha lavoro"

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Mentre nel Mediterraneo si continua a morire, con l'ennesimo naufragio di fronte alle coste libiche costato la vita a 37 persone, l'Europa, su richiesta di Francia, Gran Bretagna e Germania, convoca un vertice in agenda per il 14 settembre. Ma se da una parte Londra chiede l'incontro, dall'altra il ministro dell'Interno di sua Maestà punta il dito contro Schengen, che secondo la sua analisi è la causa di centinaia di morti, e dice: "Qui solo chi ha lavoro", chiudendo di fatto la porta anche ai cittadini europei. E al ministro inglese Theresa May risponde, più o meno indirettamente, Angelino Alfano che dice: "Schengen non si tocca".

Nuovo naufragio
È di almeno 37 vittime il bilancio dell’ennesimo naufragio di un barcone di migranti, avvenuto domenica al largo della Libia. In un primo momento era stato segnalato il ritrovamento di 7 cadaveri nella zona di Khoms (città ad un centinaio di chilometri ad est di Tripoli), ma secondo quanto riferito dal portavoce della Mezzaluna Rossa a Tripoli, alcuni pescatori hanno poi trovato nelle vicinanze altri 30 corpi. Giovedì circa 200 cadaveri erano stati individuati dalla guardia costiera libica davanti alle coste di Zuwara, teatro di un doppio naufragio di migranti. 

Il vertice Ue
L'emergenza migranti nell'agenda dell'Unione europea. Che occorra "superare Dublino", come chiesto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi per "avere una politica di immigrazione europea, con un diritto di asilo europeo", lo ha implicitamente riconosciuto nei giorni scorsi la cancelliera tedesca Angela Merkel, facendo un gesto significativo nei confronti dei profughi siriani. Alla Germania si sono affiancati Francia e Gran Bretagna, che insieme a Berlino hanno chiesto una riunione urgente dei responsabili dell'Ue per individuare "misure immediate". La presidenza lussemburghese l'ha convocata a stretto giro, il 14 settembre a Bruxelles, dove si incontreranno i membri del Consiglio ministeriale Giustizia e Interni.

Londra chiude la porta ai migranti europei
Il sistema di immigrazione interno all'Unione europea è fuori controllo secondo Theresa May. Il ministro britannico dell'Interno chiede una riforma della libera circolazione comunitaria, in modo da autorizzare la permanenza in Gran Bretagna soltanto a chi possiede un lavoro e chiudendo invece le porte ai disoccupati che provengono da altri paesi Ue, che sono in deciso aumento nel Regno. Secondo dati diffusi nei giorni scorsi, il saldo migratorio nel Paese ha infatti raggiunto il "massimo storico" su dodici mesi (da marzo 2014 a marzo 2015), pari a 329mila persone. In un editoriale sul Sunday Times, May definisce l'attuale livello dell'immigrazione "non sostenibile", in quanto mette troppa "pressione sulle infrastrutture, come case e trasporti, e i servizi pubblici, come scuole ed ospedali". La May sostiene che "ridurre l'immigrazione al netto dall'Ue non significa un mancato rispetto del principio di libera circolazione. Quando è stata inizialmente sancita, libera circolazione significava libertà di spostarsi per lavorare, non libertà di attraversare le frontiere per cercare un lavoro o usufruire delle politiche previdenziali". Secondo il ministro britannico, l'accordo di Schengen, che elimina i controlli sistematici alle frontiere e al quale la Gran Bretagna non aderisce, ha alimentato la crisi dei migranti. Le tragedie di quest'estate, afferma May, "sono state esasperate dal sistema europeo della libera circolazione".

Alfano: "Schengen non si tocca"
Il trattato di Schengen non si tocca perché "è una conquista di libertà". Lo dice il ministro dell'Interno Angelino Alfano che plaude alla convocazione di un vertice Ue straordinario sull'immigrazione, "purtroppo - aggiunge - ci sono voluti centinaia di morti non solo nel Mediterraneo, ma anche sulla rotta balcanica e dentro i Tir". "Ora si comprende che l'Italia è soltanto luogo di transito, il vero approdo sono i Paesi del Nord. Ma le resistenze non sono state soltanto dei tedeschi, anzi". "Durante il vertice di luglio ho visto Francia e Germania fare la loro parte, mentre altri Stati appena entrati nell'Unione hanno creato tanti problemi". La priorità dell'asilo europeo indicata dal premier Renzi "è la strada giusta" anche per Alfano: "se c'è cittadinanza europea e libera circolazione ci deve essere il diritto di asilo europeo che non si regala a nessuno che non lo meriti. L'obiettivo è quello di impedire ai profughi di scegliersi il Paese dove andare".

Intercettato gommone con 120 persone a bordo
Intorno alle 10 è stato intercettato un gommone con circa 120 migranti a 38 miglia nautiche a nord-est di Tripoli. Si tratta di un gommone da cui è partita una telefonata di richiesta di aiuto poco prima delle 8 di questa mattina. Il primo a raccogliere la richiesta di soccorso è stato il rimorchiatore Dignity I di Medici senza Frontiere, che al momento della chiamata era il più vicino, cui ora si è affiancato il pattugliatore d'altura Comandate Cigala Fulgosi della marina militare italiana che ha assunto il ruolo di coordinatore della scena d'azione, mentre i migranti vengono trasferiti sul Dignity I. E' segnalato un migrante ferito lieve.
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