MONDO
La notizia della morte era stata diffusa daii media locali
Libia, giallo sulla morte del boss degli scafisti. Un sito lo contatta: "Sono vivo"
Salah Al-Maskhout, ex ufficiale dell'esercito libico nell'era Gheddafi, sarebbe stato ucciso da "professionisti" armati, scrive il Libya Herald. Ma il sito Migrant Report lo contatta e ipotizza uno scambio di persona: a morire sarebbe stato un altro trafficante di persone
Libya Herald. L'uomo, Salah Al-Maskhout, ex ufficiale dell'esercito libico nell'era Gheddafi, sarebbe stato ucciso da un commando di "professionisti", affermano le fonti.
Un sito "contatta" Maskhout: "Sono vivo"
Ma poche ore dopo il sito Migrant Report contatta Maskhout. "Sono vivo e scioccato da quello che è girato sul mio conto", dice il 'boss' degli scafisti di Zuwara. Lo stesso sito cita fonti di Tripoli che "hanno confermato che un boss del traffico di esseri umani è
stato ucciso". "E' uno scambio di persona", precisa la fonte.
Tripoli accusa le forze speciali italiane. Difesa, Farnesina e intelligence smentiscono
Nessun coinvolgimento di forze speciali italiane nella presunta uccisione in Libia del boss degli scafisti, assicurano fonti della nostra Difesa, dopo le accuse di Tripoli. Anche la Farnesina smentisce "categoricamente la notizia di qualsiasi coinvolgimento di forze speciali italiane in Libia apparsa su mezzi di informazione in relazione alla vicenda relativa a Salah al-Maskhout".
Inoltre, fonti qualificati dell'intelligence italiana smentiscono "in maniera categorica che in Libia siano in corso attività di questo tipo da parte dei servizi". E questo perché, aggiungono, "non rientra nel perimetro operativo degli 007".
Il presidente del Congresso libico 'parallelo' di Tripoli, Nuri Abu Sahmain, aveva accusato le "forze speciali italiane" di aver ucciso Salah Al-Maskhout. Lo aveva riferito il Guardian che citando un comunicato dello stesso Sahmain, legato al governo rivale rispetto a quello internazionalmente riconosciuto, che ha sede a Tobruk. Una fonte della Nato, inoltre, ha detto al Guardian che nessuno dei militari dell'Alleanza è coinvolto nell'attacco.
"Colpito da un team di professionisti"
Secondo i media libici, Maskhout era andato a visitare alcuni parenti nei pressi del Medical Centre di Tripoli, accompagnato dalla sua scorta. Il convoglio sarebbe stato fermato da quattro uomini "armati solo di pistole" che hanno colpito Maskhout e ucciso 8 guardie del corpo.
Il giornale online riporta di ipotesi secondo cui l'obiettivo iniziale degli "assalitori, che non sono stati identificati", era di "catturare" al-Maskhout, ritenuto tra i "principali operatori del traffico di migranti" dalla Libia verso l'Europa.
Zuwara: a fine agosto duplice naufragio, 200 morti
Zuwara, nota come capitale del contrabbando libico, è la cittadina portuale teatro della strage di centinaia di migranti, lo scorso mese, naufragati su un barcone a poca distanza dalla costa: un duplice naufragio al largo della città ha causato la morte di almeno 200 persone. Le tragiche immagini dei cadaveri dei bimbi sul bagnasciuga hanno fatto il giro del mondo.
Violenti combattimenti a Bengasi
Violenti combattimenti sono esplosi a Bengasi: lo riferiscono all'ANSA testimoni nella città libica. Gli scontri sono stati particolarmente intensi nei pressi del mercato. Le forze speciali libiche, che rispondono al governo di Tobruk, affermano che "la vittoria è vicina" e che "stiamo eliminando molti terroristi". Ai residenti è stato ordinato di "restare in casa". Almeno due i soldati libici morti e 15 quelli feriti nelle operazioni.
Il principale boss del traffico di esseri umani a Zuwara, in Libia, sarebbe stato ucciso a Tripoli insieme a otto suoi miliziani. Lo riferiscono i media locali, tra cui il sito di
Un sito "contatta" Maskhout: "Sono vivo"
Ma poche ore dopo il sito Migrant Report contatta Maskhout. "Sono vivo e scioccato da quello che è girato sul mio conto", dice il 'boss' degli scafisti di Zuwara. Lo stesso sito cita fonti di Tripoli che "hanno confermato che un boss del traffico di esseri umani è
stato ucciso". "E' uno scambio di persona", precisa la fonte.
Tripoli accusa le forze speciali italiane. Difesa, Farnesina e intelligence smentiscono
Nessun coinvolgimento di forze speciali italiane nella presunta uccisione in Libia del boss degli scafisti, assicurano fonti della nostra Difesa, dopo le accuse di Tripoli. Anche la Farnesina smentisce "categoricamente la notizia di qualsiasi coinvolgimento di forze speciali italiane in Libia apparsa su mezzi di informazione in relazione alla vicenda relativa a Salah al-Maskhout".
Inoltre, fonti qualificati dell'intelligence italiana smentiscono "in maniera categorica che in Libia siano in corso attività di questo tipo da parte dei servizi". E questo perché, aggiungono, "non rientra nel perimetro operativo degli 007".
Il presidente del Congresso libico 'parallelo' di Tripoli, Nuri Abu Sahmain, aveva accusato le "forze speciali italiane" di aver ucciso Salah Al-Maskhout. Lo aveva riferito il Guardian che citando un comunicato dello stesso Sahmain, legato al governo rivale rispetto a quello internazionalmente riconosciuto, che ha sede a Tobruk. Una fonte della Nato, inoltre, ha detto al Guardian che nessuno dei militari dell'Alleanza è coinvolto nell'attacco.
"Colpito da un team di professionisti"
Secondo i media libici, Maskhout era andato a visitare alcuni parenti nei pressi del Medical Centre di Tripoli, accompagnato dalla sua scorta. Il convoglio sarebbe stato fermato da quattro uomini "armati solo di pistole" che hanno colpito Maskhout e ucciso 8 guardie del corpo.
Il giornale online riporta di ipotesi secondo cui l'obiettivo iniziale degli "assalitori, che non sono stati identificati", era di "catturare" al-Maskhout, ritenuto tra i "principali operatori del traffico di migranti" dalla Libia verso l'Europa.
Zuwara: a fine agosto duplice naufragio, 200 morti
Zuwara, nota come capitale del contrabbando libico, è la cittadina portuale teatro della strage di centinaia di migranti, lo scorso mese, naufragati su un barcone a poca distanza dalla costa: un duplice naufragio al largo della città ha causato la morte di almeno 200 persone. Le tragiche immagini dei cadaveri dei bimbi sul bagnasciuga hanno fatto il giro del mondo.
Violenti combattimenti a Bengasi
Violenti combattimenti sono esplosi a Bengasi: lo riferiscono all'ANSA testimoni nella città libica. Gli scontri sono stati particolarmente intensi nei pressi del mercato. Le forze speciali libiche, che rispondono al governo di Tobruk, affermano che "la vittoria è vicina" e che "stiamo eliminando molti terroristi". Ai residenti è stato ordinato di "restare in casa". Almeno due i soldati libici morti e 15 quelli feriti nelle operazioni.