ECONOMIA
L'ex ministro delle Finanze transalpino
Moscovici gela Parigi: "Se la Francia viola regole, avanti con la procedura d'infrazione"
Il neocommissario agli affari economici dell'Unione all'Europarlamento: "Direi una bugia se dicessi che sono qui per cambiare le regole, io sono qui per applicarle le regole"
"Non c'è crescita senza riduzione dei debiti; non c'è stabilità e disindebitamento senza crescita: queste due cose occorre averle nello stesso tempo, non c'è l'una senza l'altra", ha spiegato Moscovici che ha aggiunto: "Sarò un arbitro imparziale e giusto affinché chiunque, sottolineo chiunque, osservi le regole comuni".
Parole che sembrano e sono indirizzate proprio al governo di cui sino a pochi mesi fa Moscovici faceva parte, e cioè a quel governo francese che ha appena annunciato l'intenzione di sforare, sino al 2017, il vincolo del rapporto tra deficit e Pil.
Il governo transalpino, presentando la legge di bilancio per il 2015, aveva infatti annunciato un deficit che quest'anno si attesterà al 4,4% del Pil, l'anno prossimo si restringerà al 4,3%, nel 2016 scenderà al 3,8% e solo nel 2017 andrà al 2,8%, cioè sotto il tetto del 3% fissato dai parametri europei.
"Sono francese e socialdemocratico ma non sarò l'ambasciatore di un Paese o di un partito - ha detto ancora Moscovici -, sarò un commissario imparziale" con l'obiettivo di "assicurare credibilità alle regole e al progetto politico europeo". Moscovici ha quindi ricordato che mentre era ministro delle Finanze, il deficit francese è sceso "da oltre il 5% al 4,1%" del Pil grazie "a sforzi strutturali pari all'1,2% del Pil nel 2012 e all'1,3% nel 2013".
Ma, in parallelo, ha sottolineato il neo commissario, "occorre rafforzare la governance", perchè "non possiamo accettare un altro anno a crescita zero, quindi mi adopererò per il piano di investimenti di Juncker perché la Ue ha urgentemente bisogno di investimenti per creare nuova occupazione". "Bisogna agire insieme sia su riduzione del deficit che sulla crescita", ha concluso.