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MONDO

"Adattiamo il deficit alla situazione del Paese"

Austerità, Francia contro Ue. Merkel: "Non c'è crescita senza finanze solide"

Linea dura di Parigi contro Bruxelles. Il ministro Sapin aveva già preannunciato che i target di deficit per il 2015 erano irraggiungibili e ora chiarisce che la Francia l'anno prossimo crescerà solo dell'1% e del'1,9% nel 2017

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La Francia stima di chiudere il 2015 con un deficit in lieve calo al 4,3% del Pil, rispetto al 4,4% previsto per quest'anno, e di ottenere risparmi di spesa complessivi per 21 miliardi di euro. E' quanto emerge dal progetto di legge di bilancio presentato dal governo. Il disavanzo dovrebbe attestarsi al 3,8% del Pil nel 2016 per rientrare sotto il limite del 3% fissato da Bruxelles nel 2017 (2,8%). Il governo ha confermato il suo obiettivo di realizzare 21 miliardi di euro di risparmi nel 2015 e cinquanta miliardi di euro nel triennio 2015-2017 con tagli al bilancio dello Stato, agli enti locali e ai servizi sociali. Dal budget statale in senso stretto i risparmi si attesteranno a 7,7 miliardi di euro. Il debito pubblico, nelle stime del governo francese, dovrebbe toccare un picco al 98% del Pil nel 2016 mentre la crescita, prevista allo 0,4 quest'anno, dovrebbe accelerare all'1% nel 2015, all'1,7% nel 2016 e all'1,9% nel 2017.

"Diciamo no all'austerità"
Dunque, la Francia "si è assunta le proprie responsabilità" sul bilancio pubblico e l'Europa "deve fare a sua volta lo stesso in tutte le sue componenti". Lo ha detto il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, commentando i nuovi obiettivi sul disavanzo annunciati dal governo. Secondo quanto riportano i media francesi, Sapin ha sottolineato che "abbiamo preso la decisione di adattare il ritmo della riduzione del deficit alla situazione economica del Paese. Non saranno chiesti - ha proseguito il ministro - ulteriori sforzi ai francesi, perché il governo, che si è assunto la responsabilita di mettere il Paese sulla strada giusta, rifiuta l'austerità". Sapin ha sottolineato che lo sforzo francese per tagliare la spesa di cinquanta miliardi di euro al 2017 è "senza precedenti".  

Merkel: "Crisi non ancora finita"
"Non siamo ancora al punto in cui si possa dire che la crisi è alle nostre spalle". Lo afferma la cancelliera tedesca Angela Merkel. "I Paesi devono fare i loro compiti per il loro benessere", ha aggiunto, ricordando che il patto di stabilità e crescita "si chiama così perché non può esserci crescita sostenibile senza finanze solide". La cancelliera risponde così indirettamente a Francia e Italia sul tema dell'austerità.
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