MONDO
Si parlerà di Siria, immigrazione e povertà
Al via l'Assemblea generale dell'Onu: atteso faccia a faccia Putin-Obama
Il capo del Cremlino torna Assemblea generale delle Nazioni Unite dopo 10 anni di assenza. Domani faccia-faccia Obama-Castro, il primo incontro tra i due dopo quello dell'aprile scorso a Panama, nell'ambito dei vertice delle Americhe. Domani l'intervento di Renzi
New York (Usa)
La guerra in Siria, l'immigrazione, il pericolo jihadista, il cambiamento climatico fino alla lotta alla povertà passando per le proposte di riforma del sistema delle Nazioni Unite. Sono questi i grandi temi che da oggi saranno discussi all'Assemblea generale dell'Onu a 70 anni dalla sua creazione dopo la II guerra mondiale. Da oggi fino a sabato parleranno dalla stessa tribuna circa 150 capi di Stato e di governo, ma anche ministri e altri rappresentanti a nome dei 193 Paesi componenti le Nazioni Unite.
Come è tradizione, il dibattito di alto livello sarà aperto dal presidente del Brasile, Dilma Rousseff, e il secondo oratore, sarà il presidente statunitense, Barack Obama. Il cinese Xi Jinping, il russo Vladimir Putin, l'iraniano Hassan Rohani, il messicano Enrique Pena Nieto, il cubano Raul Castro e l'argentina Cristina Kirchner saranno tra gli altri quelli che prenderanno la parola nella prima giornata del dibattito di alto livello.
Oggi faccia a faccia Obama-Putin, domani intervento di Renzi
L'intervento del premier Matteo Renzi all'Assemblea generale è previsto per domani, martedì, nella tarda mattinata, al termine del quale il premier rientrerà in Italia. Ma come è tradizione, l'appuntamento mondiale sarà l'occasione di una moltitudine di contatti bilaterali, superiore al migliaio, secondo i calcoli dell'Onu, tra quelli che ci saranno questa settimana e quelli che ci sono già stati nei giorni scorsi. Proprio oggi si incontreranno Obama e il capo del Cremlino, Vladimir Putin, che torna all'Assemblea generale delle Nazioni Unite dopo 10 anni di assenza.
Domani incontro Obama-Castro
Domani un altro atteso faccia a faccia, sarà quello tra Obama e Castro. Il primo incontro tra i due fu quello dell'aprile scorso a Panama, nell'ambito dei vertice delle Americhe. Durante la settimana ci saranno anche una serie di attività parallele, alcune al più alto livello: proprio oggi è previsto un summit sulle operazioni di peacekeeping che presiederà Obama e al quale parteciperà anche Renzi. Obama guiderà domani un vertice sulla lotta al terrorismo. Ma questa settimana ci saranno anche altre riunioni ministeriali, compresa un organizzata dal consiglio di Sicurezza per analizzare la spirale di tensioni in Medio oriente e in Maghreb. Il cosiddetto 'dibattito generale' dell'Assemblea generale, è stato preceduto dal vertice mondiale sullo Sviluppo Sostenibile che si è chiuso nella notte, sempre nella sede centrale dell'Onu: per tre giorni, nella sala del plenum dell'Assemblea generale e in molteplici eventi collaterali, circa 150 leader mondiali hanno definito l'agenda per lo sviluppo che seguira' l'Onu fino all'anno 2030. Obama ha esortato i leader mondiali a intensificare gli sforzi per arrivare a un accordo "forte" sul clima ai negoziati che si svolgeranno a dicembre a Parigi. Il presidente francese, Francois Hollande, da parte sua, ha avvertito che resta molto da fare per arrivare a un accordo ambizioso. Il presidente brasiliano, Dilma Rousseff, ha promesso che a Parigi il suo Paese si impegnera' per il prossimo decennio a ridurre del 37% le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 2005, una riduzione che arrivera' al 43% entro il 2030. Renzi ha promesso che il governo continuera' a investire sulla cooperazione anche per fermare la crisi migranti; e ha osservato che l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e' "un inequivocabile New Deal Globale" perche' prevede una vera partnership mondiale non solo tra i governi" ma anche tra i Parlamenti, le Ong, le aziende e i cittadini.
Come è tradizione, il dibattito di alto livello sarà aperto dal presidente del Brasile, Dilma Rousseff, e il secondo oratore, sarà il presidente statunitense, Barack Obama. Il cinese Xi Jinping, il russo Vladimir Putin, l'iraniano Hassan Rohani, il messicano Enrique Pena Nieto, il cubano Raul Castro e l'argentina Cristina Kirchner saranno tra gli altri quelli che prenderanno la parola nella prima giornata del dibattito di alto livello.
Oggi faccia a faccia Obama-Putin, domani intervento di Renzi
L'intervento del premier Matteo Renzi all'Assemblea generale è previsto per domani, martedì, nella tarda mattinata, al termine del quale il premier rientrerà in Italia. Ma come è tradizione, l'appuntamento mondiale sarà l'occasione di una moltitudine di contatti bilaterali, superiore al migliaio, secondo i calcoli dell'Onu, tra quelli che ci saranno questa settimana e quelli che ci sono già stati nei giorni scorsi. Proprio oggi si incontreranno Obama e il capo del Cremlino, Vladimir Putin, che torna all'Assemblea generale delle Nazioni Unite dopo 10 anni di assenza.
Domani incontro Obama-Castro
Domani un altro atteso faccia a faccia, sarà quello tra Obama e Castro. Il primo incontro tra i due fu quello dell'aprile scorso a Panama, nell'ambito dei vertice delle Americhe. Durante la settimana ci saranno anche una serie di attività parallele, alcune al più alto livello: proprio oggi è previsto un summit sulle operazioni di peacekeeping che presiederà Obama e al quale parteciperà anche Renzi. Obama guiderà domani un vertice sulla lotta al terrorismo. Ma questa settimana ci saranno anche altre riunioni ministeriali, compresa un organizzata dal consiglio di Sicurezza per analizzare la spirale di tensioni in Medio oriente e in Maghreb. Il cosiddetto 'dibattito generale' dell'Assemblea generale, è stato preceduto dal vertice mondiale sullo Sviluppo Sostenibile che si è chiuso nella notte, sempre nella sede centrale dell'Onu: per tre giorni, nella sala del plenum dell'Assemblea generale e in molteplici eventi collaterali, circa 150 leader mondiali hanno definito l'agenda per lo sviluppo che seguira' l'Onu fino all'anno 2030. Obama ha esortato i leader mondiali a intensificare gli sforzi per arrivare a un accordo "forte" sul clima ai negoziati che si svolgeranno a dicembre a Parigi. Il presidente francese, Francois Hollande, da parte sua, ha avvertito che resta molto da fare per arrivare a un accordo ambizioso. Il presidente brasiliano, Dilma Rousseff, ha promesso che a Parigi il suo Paese si impegnera' per il prossimo decennio a ridurre del 37% le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 2005, una riduzione che arrivera' al 43% entro il 2030. Renzi ha promesso che il governo continuera' a investire sulla cooperazione anche per fermare la crisi migranti; e ha osservato che l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e' "un inequivocabile New Deal Globale" perche' prevede una vera partnership mondiale non solo tra i governi" ma anche tra i Parlamenti, le Ong, le aziende e i cittadini.