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MONDO

Il caso

Niger, ancora scontri contro le vignette di Charlie Hebdo: almeno 10 morti, chiese date alle fiamme

La polizia è dovuta ricorrere ai lacrimogeni per disperdere i manifestanti

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Niger È esplosa la protesta in Niger contro le vignette satiriche di Charlie Hebdo. Il week-end di violenze ha causato almeno dieci morti, decine di feriti, quaranticinque chiese date alle fiamme, oltre a una scuola cristiana e un orfanotrofio. Il bilancio è stato fornito dal portavoce della polizia nazionale, Adily Toro, nel corso di una conferenza stampa.
   
Le proteste erano cominciate venerdì, a Zinder, seconda città più grande del Paese, dove c'erano state cinque vittime e 45 feriti. 

Dopo i violenti scontri di ieri, la polizia ha disperso con i lacrimogeni un gruppo di manifestanti riuniti a Niamey. Circa 300 persone si sono anche radunate in piazza Toumo, nel centro della capitale, per marciare fino al Parlamento. La polizia ha arrestato una decina di manifestanti.

I luoghi di culto, perlopiù chiese evangeliche, sono stati bruciati sulla riva sinistra del fiume Niger che attraversa la città. Un migliaio di persone si erano radunate presso la grande moschea di Niamey per protestare contro il giornale francese, scandendo slogan come "Abbasso la Francia", "Abbasso Charlie Hebdo" e "Allah Akbar" (Dio è grande); diversi manifestanti hanno lanciato pietre contro la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni.
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