MONDO
Vienna
Nucleare iraniano, Kerry: "Fiducioso, ma ci sono ancora questioni aperte"
Accordo vicino al tavolo austriaco. In arrivo anche il ministro degli Esteri russo Lavrov
l'ayatollah Ali Khamenei - "Gli Stati Uniti sono la vera incarnazione dell'arroganza globale" - sembravano segnare la frenata definitiva nelle trattative sul nucleare iraniano. Invece da Vienna, dal tavolo del 5+1, emerge un cauto ottimismo.
Da una parte il segretario di Stato Usa John Kerry che si è detto "fiducioso" sulla possibilità di trovare un accordo, aggiungendo però che ci sono ancora "alcune questioni difficili da affrontare". Toni e previsioni ancora più rosee arrivano poi da un alto funzionario iraniano, convinto che un accordo sia raggiungibile entro oggi anche se poi toccherà ai ministri degli Esteri risolvere quelle questioni a cui fa riferimento Kerry.
Di certo Israele continua a provare di impedire un accordo, con il premier israeliano Benyamin Netanyahu che ribadisce ai suoi ministri "il pericolo per la pace nel mondo" e si è detto allarmato per "la corsa alle rinunce" (da parte delle potenze) che a suo parere si sta delineando a Vienna: "L'Iran avrà così la strada aperta per la confezione di molte atomiche e disporrà di centinaia di miliardi di dollari per il suo
apparato terroristico e per le sue conquiste".
Ruolo fondamentale nella trattativa quello della Russia, con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che ha in programma di partecipare ai colloqui che si svolgeranno in Austria tra le potenze mondiali e l'Iran per discutere sul programma nucleare della Repubblica islamica. Un arrivo inaspettato, che però potrebbe essere il segnale che l'accordo è davvero più vicino.
Le parole del
Da una parte il segretario di Stato Usa John Kerry che si è detto "fiducioso" sulla possibilità di trovare un accordo, aggiungendo però che ci sono ancora "alcune questioni difficili da affrontare". Toni e previsioni ancora più rosee arrivano poi da un alto funzionario iraniano, convinto che un accordo sia raggiungibile entro oggi anche se poi toccherà ai ministri degli Esteri risolvere quelle questioni a cui fa riferimento Kerry.
Di certo Israele continua a provare di impedire un accordo, con il premier israeliano Benyamin Netanyahu che ribadisce ai suoi ministri "il pericolo per la pace nel mondo" e si è detto allarmato per "la corsa alle rinunce" (da parte delle potenze) che a suo parere si sta delineando a Vienna: "L'Iran avrà così la strada aperta per la confezione di molte atomiche e disporrà di centinaia di miliardi di dollari per il suo
apparato terroristico e per le sue conquiste".
Ruolo fondamentale nella trattativa quello della Russia, con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che ha in programma di partecipare ai colloqui che si svolgeranno in Austria tra le potenze mondiali e l'Iran per discutere sul programma nucleare della Repubblica islamica. Un arrivo inaspettato, che però potrebbe essere il segnale che l'accordo è davvero più vicino.