MONDO
L'intervista alla Cbs
Obama: "Non c'è una guerra contro l'Islam, non siamo soli contro l'Isis"
Il presidente americano parla della situazione in Medio Oriente e di quella interna, "i democratici manterranno la maggioranza in Senato"
Il presidente americano Barack Obama spiega, intervistato dalla trasmissione della Cbs '60 Minutes', la posizione americana nella lotta agli estremisti e respinge paragoni impliciti con i precedenti impegni militari statunitensi. E riconosce le difficoltà nel momento, pur ricordando come già il suo arrivo alla Casa Bianca fosse stato difficile.
"E' un periodo significativo questo, ma pensiamo che quando sono arrivato alla Casa Bianca c'erano due guerre in corso e una crisi finanziaria terribile e quasi senza precedenti. Abbiamo incontrato difficoltà e le abbiamo superate. Questo non è per sminuire le sfide serie che ci troviamo ad affrontare oggi", ha detto Obama rispondendo a chi gli chiedeva se quello attuale fosse il momento più complesso della sua presidenza.
"Stiamo assistendo l'Iraq in una vera battaglia che si tiene sull suo territorio, con le loro truppe. Noi stiamo offrendo supporto aereo. Ed è nel nostro interesse farlo perché l'Isis rappresenta una sorta di ibrido non solo di rete terroristica, ma con ambizioni territoriali e con la strategia e le tattiche di un esercito". Bisogna però "distinguere fra l'antiterrorismo e l'occupazione che ha caratterizzato le guerre in Iraq e Afghanistan. E' molto diverso che avere 150.000 truppe in Iraq sul campo o 60.000 in Afghanistan". Obama ha quindi sottolineato come gli Stati Uniti "stanno offrendo assistenza all'Iraq. Non è l'America contro l'Isis, stiamo guidando una coalizione". Gli Stati Uniti con gli alleati "hanno pianificato una campagna che ha chance di successo".
Il presidente americano ha messo quindi in evidenza come la rete di Al Qaeda fra l'Afghanistan e il Pakistan, guidata da Osama bin Laden, sia stata resa "inefficace", ma ci sono "gruppi regionali con ambizioni regionali e territoriali", quali l'Isis.
"Quando c"e un problema al mondo chiamano noi, non Mosca o Pechino", ha detto poi il presidente statunitense sottolineando come gli Stati Uniti sono "il paese indispensabile, abbiamo capacità che gli altri non hanno e le nostre forze armate sono le migliori".
Obama ha quindi analizzato anche la crisi in Ucraina, definendo la sua relazione con il presidente russo, Vladimir Putin, una "relazione stile business", Obama non ritiene poi che ci sarà un "confronto militare fra la Nato e la Russia", ed ha ribadito che l"'aggressione della Russia viola le norme internazionali". "La Russia è un grande paese, con grandi talenti. Se si concentra su questi sarà una potenza mondiale".
Sul fronte interno, infine, il presidente americano ritiene che i democratici riusciranno a mantenere il controllo del Senato alle prossime elezioni di medio termine.