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MONDO

L'esordio del premier alle Nazioni Unite

Conte all'Onu: "Fondamentale ruolo Italia in missioni di pace". E vuole Trump a conferenza su Libia

Per Macron "l'Italia ha una crisi politica in atto con l'Ue? Lui rappresenta la Francia, l'Europa è composta da 27 Paesi"

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E' quello di oggi l'esordio del premier Giuseppe Conte all'Onu. Nel suo intervento conferma l'impegno italiano per "un'azione riformatrice che porti le Nazioni Unite a istituzioni più trasparenti e vicine ai cittadini, con un approccio inclusivo ai processi di pace, sviluppo economico e sostenibile", inclusa l'attenzione all'ambiente. E' un approccio multilaterale, quello che Conte conferma nel giorno in cui Trump torna invece a "rigettare" il "globalismo" ed esaltare il "sovranismo".

Il premier rivendica in questa chiave il ruolo "fondamentale" dell'Italia nelle missioni di pace e per la stabilità: il nostro Paese, sottolinea, è il "primo contributore di caschi blu tra i Paesi occidentali e uno dei sostenitori finanziari pi generosi per le missioni". E' il momento, propone Conte, di aumentare il numero e il ruolo delle donne in quelle missioni: la loro azione potrebbe "rafforzare la fiducia con le popolazioni locali".

Il premier punta su Trump e lo vuole alla conferenza sulla Libia
Rinsaldare il "feeling" con Donald Trump, per rafforzare il ruolo dell'Italia sul dossier Libia. Giuseppe Conte coglie l'occasione di un pranzo all'Onu e del cerimoniale che gli assegna il posto accanto al presidente Usa, per provare a segnare un punto per l'Italia cruciale. "Hi Donald, how are you?", esordisce Conte, accolto da una calorosa stretta di mano. Portare Trump (o almeno il segretario di Stato Mike Pompeo) alla conferenza sulla Libia, in programma in Sicilia a novembre, sarebbe un colpo grosso per il governo. Una risposta difficilmente arriverà prima del 6 novembre, dal momento che - spiegano fonti diplomatiche italiane - fino ad allora il presidente Usa avrà in mente solo le elezioni di Midterm. Ma alla fine del pranzo, nelle chiacchiere tra una portata e l'altra, la convinzione del premier italiano è di avere confermato l'asse che, su immigrazione e Libia, dopo l'incontro di luglio alla Casa Bianca, gli permise di parlare di una "cabina di regia" Italia-Usa.

Ma pesa la distanza con la Francia
Sulla Libia, però, pesa la distanza dell'Italia dalla Francia. Macron, che a New York con Trump ha avuto un colloquio bilaterale, all'Assemblea generale ribadisce che "solo" organizzare elezioni subito a Tripoli "puo' accelerare la strada verso una soluzione duratura". Il presidente francese sollecita l'Ue a essere "unita" su questo obiettivo. Ma Conte tiene ferma la linea del suo governo: l'obiettivo sono le elezioni, ma a tempo debito, senza accelerare, dopo aver coinvolto tutti gli attori libici, a partire dalla conferenza di novembre, probabilmente a Sciacca.

"Macron parla per la Francia non per l'Ue"
"Se Macron - a quanto mi riferite - dice che l'Italia ha una crisi politica in atto con l'Ue, io rispondo che lui rappresenta la Francia, l'Europa è composta da 27 Paesi. Se parla per la Francia va benissimo: l'Italia non ha un problema con la Francia" precisa infine Conte.

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