ECONOMIA
L'intervento
Padoan: "Taglio tasse deve essere credibile", e annucia "allo studio sgravi per il Sud"
Il ministro dell'Economia interviene al meeting di Rimini di Cl e ammette disagio per le cifre da "zero virgola". Apre ad agevolazioni fiscali per il Sud. E sulla Cina avverte: è un monito per l'Italia e l'Europa". Sulla Grecia: "La Ue è stata solidale, Atene ora si impegni"
Il taglio delle tasse
Il ministro ha ricordato quali sono "i pilastri della politica della crescita del governo: una grande agenda di riforme strutturali, bisogna migliorare il mercato del lavoro, il sistema di giustizia civile, la pubblica amministrazione, la scuola che è la riforma chiave che crea il capitale umano, bisogna introdurre le riforme e poi attuarle". Poi c'è il capitolo della finanza pubblica: "Gli investimenti sono l'anima della crescita, la cosa più importante". Uno degli obiettivi indicati è "rendere facile la vita a chi rischia le proprie risorse per creare ricchezza e fornire nuova occupazione". Sulla questione delle tasse, invece, il ministro afferma che "deve essere collocata in un contesto ampio e questo è lo sforzo che sta facendo il governo". Ma all'indomani delle promesse di Renzi di abolire l'Imu e la Tasi per tutti, nel corso del 2016, sottolinea che i tagli delle tasse "è credibile solo con un taglio delle spese": "Mi piacerebbe - ha commentato - tagliare 50 miliardi di tasse domani, come molti mi suggeriscono, magari! Ma la vera questione è il finanziamento dei tagli, ecco perche' serve un orizzonte medio lungo". Nella "sequenza" con cui il Governo prevede tagli di tasse nel 2014-2018, dopo gli 80 euro per "equità sociale" e misure su "lavoro e crescita dell' occupazione", i prossimi passi saranno "sostegno alle imprese e alle famiglie sulle tasse sulla casa, poi vogliamo tornare ad aiutare le imprese e i redditi più bassi".
Agevolazioni per il Mezzogiorno
Per l'emergenza Mezzogiorno, nell'ambito della legge stabilità, il Governo vuole invece "cercare di capire come, nel vincolo delle risorse disponibili, si possano immaginare agevolazioni fiscali per il Sud" ma bisogna fare attenzione alla "disciplina sugli aiuti di Stato". Non si tratta però di attuare "politiche diverse per il Sud rispetto al resto del Paese: va immaginata un'implementazione delle politiche più finalizzata alle realtà specifiche del Sud". Nel Sud, ha puntualizzato il ministro, "ci sono anche zone di eccellenza che vanno rafforzate ed estese, si deve migliorare l'implementazione degli investimenti e delle risorse strutturali".
Per il #Sud abbiamo allo studio anche facilitazioni fiscali compatibili con quadro regole #UE #meeting15
— PCPadoan (@PCPadoan) August 26, 2015
I 'segni' della recessione
Sullo sfondo resta "la più profonda recessione dal dopoguerra" nella quale il Paese "ha perso un decimo del Pil e ha perso anche parte della sua ricchezza più profonda che sono i lavoratori, le imprese e il capitale umano. Quindi questa recessione che è durata così a lungo, ha lasciato ferite che devono ancore essere riemarginate". Ora la crescita, ammette Padoan, è "la cosa più difficile da comprendere e sostenere per un Governo, soprattutto in Europa e in Italia. Se guardiamo ai numeri recenti, non siamo soddisfatti degli zero virgola".
Il caso cinese
Intanto all'orizzonte si affaccia la crisi della Cina. Padoan ammonisce: "Bisogna occuparsi se non preoccuparsi. E' la seconda economia mondiale". Ma "il fatto che rallenterà la crescita era nei fatti ed era attesa" perché la Cina "si sta trasformando, diventa un'economia matura, è un'economia in trasformazione. Il tasso di crescita diminuisce ma ci dovremo spaventare se crescerà meno del previsto". Dalla situazione cinese, aggiunge il ministro "noi italiani ed europei dobbiamo trarre una lezione: sì contare sulla crescita dei paesi emergenti ma si deve contare soprattutto su se stessi. Bisogna chiedersi cosa deve fare oggi l'Europa per contare di più e crescere di più.
Nell'Ue nmanca fiducia reciproca
A proposito di Europa, alla vigilia del suo intervento, in un'intervista al Sussidiario.net Padoan aveva affrontato anche la questione greca: "Nel caso della Grecia, gli europei hanno dimostrato di saper essere solidali, a patto che la solidarietà venga meritata con l'impegno a modernizzarsi. Ma quella della modernizzazione è una sfida che riguarda tutti i paesi, non solo la Grecia". Dal palco di Rimini però Padoan aggiunge: "Nell'Eurogruppo e in Europa c'è una grande mancanza di fiducia reciproca, e la fiducia si ottiene non dicendo 'farò' ma facendo le cose" e questa, dice, "è una cosa che ho imparato partecipando alle riunioni europee".
La Grecia
Infine, un passaggio sulla questione greca e sull'Europa: "Più che preoccupati dobbiamo essere occupati a dare attuazione alle soluzioni messe in campo. Nel caso della Grecia, gli europei hanno dimostrato di saper essere solidali, a patto che la solidarietà venga meritata con l'impegno a modernizzarsi. Ma quella della modernizzazione è una sfida che riguarda tutti i paesi, non solo la Grecia".