MONDO
Il ricordo del terremoto del 2016 e delle vittime del Covid
L’Angelus del Papa: “Dio ci chiederà il conto per i migranti morti nei viaggi della speranza”
Francesco invita i fedeli alla solidarietà ma soprattutto al ricordo per tanti drammi nel mondo. A chi governa: non dimenticate le responsabilità
Il terremoto del 2016
Ma domani ricorrono anche i 4 anni del terremoto nell’Italia centrale. Una ricorrenza che il Papa affronta con parole accoglienti e allo stesso tempo severe. “Rinnovo la preghiera per le famiglie e le comunità che hanno subito maggiori danni - ha detto - perché possano andare avanti con solidarietà e speranza". "E mi auguro che si acceleri la ricostruzione - ha sottolineato - affinché la gente possa tornare a vivere serenamente in questi bellissimi territori dell'Appennino".
Le vittime del Covid e le loro famiglie
"Non dimentichiamo le vittime del Coronavirus", ha continuato il Papa. "Questa mattinata - ha raccontato – ho sentito la testimonianza di una famiglia che ha perso i nonni. Senza poter congedarli. Salutarli. In uno stesso giorno". "Tanta sofferenza! - ha esclamato il Pontefice -. Tante persone che hanno lasciato la vita, vittime della malattia, e tanti volontari, medici, infermieri, suore, sacerdoti, che anche hanno lasciato la vita". "Ricordiamo le famiglie che hanno sofferto per questo".
I perseguitati per la loro religione
Papa Francesco ha ricordato al termine dell'Angelus che "ieri si è celebrata la Giornata mondiale in ricordo delle vittime di atti di violenza basati sulla religione e sul credo". "Preghiamo per questi nostri fratelli e sorelle - ha affermato - e sosteniamo con la preghiera e la solidarietà anche quanti, e sono tanti, ancora oggi vengono perseguitati a motivo della loro fede religiosa”. “Tanti!" ha esclamato il papa
La vicinanza a Cabo Delgado
“Desidero inoltre ribadire la mia vicinanza alla popolazione di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico, che sta soffrendo a causa del terrorismo internazionale. Lo faccio – ha detto Francesco- nel vivo ricordo della visita che ho compiuto in quel caro Paese circa un anno fa".
La carità via maestra per la perfezione
"La carità è sempre la via maestra della perfezione. Ma è necessario che le opere di solidarietà non distolgano dal contatto con il Signore Gesù. Maria Santissima, beata perché ha creduto, ci sia guida e modello nel cammino della fede in Cristo, e ci renda consapevoli che la fiducia in Lui dà senso pieno alla nostra carità e a tutta la nostra esistenza".