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MONDO

Papa Francesco: "Una data fissa per la Pasqua, insieme cattolici e ortodossi"

Il Pontefice - parlando nella basilica di San Giovanni in Laterano al raduno mondiale dei sacerdoti - ha ribadito la disponibilità della Chiesa di Roma ad adottare una data comune

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Roma Una data unica e fissa per la Pasqua, che metta finalmente insieme tutte le confessioni cristiane nella celebrazione di una delle feste piu' importanti. Papa Francesco - parlando nella basilica di San Giovanni in Laterano al raduno mondiale dei sacerdoti. - ha ribadito la disponibilità della Chiesa di Roma ad adottare una data comune: "dobbiamo metterci d'accordo e la Chiesa Cattolica è disposta sin dai tempi di Paolo VI a fissare una data e rinunciare al primo solstizio dopo la luna piena di marzo", ha detto. La festa di Pasqua ha una data mobile in quanto viene calcolata in base ai cicli lunari. Attualmente, gli ortodossi seguono il calendario giuliano, mentre cattolici e protestanti osservano il calendario gregoriano, che fissa la domenica di Pasqua nella domenica successiva al plenilunio di primavera (quindi sempre tra il 22 marzo e il 25 aprile).

La chiesa è donna, genio femminile è una grazia
"La Chiesa è donna, è sposa di Cristo, è madre del suo popolo di fedeli cristiani". Lo ha sottolineato Papa Francesco durante la meditazione svolta a 'braccio' e in lingua spagnola, nella basilica di San Giovanni in Laterano al raduno mondiale dei sacerdoti. "Non è femminismo osservare che Maria è molto più importante degli apostoli", ha aggiunto ancora il Papa. Non è la prima volta che Bergoglio usa queste parole: nel luglio 2013, sul volo di ritorno a Roma dal Brasile, con la stampa straniera , Francesco aveva sottolineato che non si può immaginare una Chiesa in cui le donne siano escluse.

A Torino il Papa incontra i rifugiati
Nel corso della sua visita a Torino, i prossimi 21 e 22 giugno, Papa Francesco incontrerà anche una delegazione di rifugiati. L'incontro avverrà in Arcivescovado lunedì pomeriggio. "Stiamo ancora mettendo a punto i dettagli dell'incontro, la delegazione di rifugiati che parteciperà all'incontro sarà numerosa" ha detto l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia. "Anche questo incontro - ha aggiunto - è un segnale di attenzione, accoglienza e disponibilità di Papa Francesco, che parla con i fatti più che con le parole, come dimostra tutta la sua visita a Torino che sarà improntata su fatti e su gesti fortemente incisivi".

 
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