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POLITICA

Verso le elezioni

Pd, appello di Renzi ai cattolici

"Stabilità Paese non vale accordo con estremisti "

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Apre all'ipotesi di Paolo Gentiloni premier e sulle larghe intese chiude ad allenaze con "gli estremisti". Matteo Renzi è ospite a 'In 1/2 ora in più' insieme al ministro dell'Interno Marco Minniti.

"Il premier potenziale - dice Renzi - lo decide il presidente della Repubblica. Ma chi ha fatto il presidente del Consiglio come Paolo Gentiloni è chiaro che potrà giocarsi le sue carte anche in futuro. Ma noi non litigheremo mai anche perché a sinistra litigano già abbastanza gli altri".

"Stabilità Paese non vale accordo con estremisti "
"La stabilità del Paese non valel'accordo con gli estremisti. Non c'è nessuna stabilitàpossibile se dai il controllo del Paese agli estremisti". Lo dice il segretario del Pd Matteo Renzi a In 1/2 ora in più. Non farà l'accordo neanche con Berlusconi? "Non faremo assolutamente l'accordo con gli estremisti". E a Lucia Annunziata che gli chiede se invece delle larghe intese sarebbe disponibile a un governo di unità nazionale, replica: "La distinzione delle formule non la capisco".

 Il leader del Pd torna anche sull'appello fatto ai cattolici in mattinata. Perchè - evidenzia- ci sono 70 seggi in bilico.

 "Abbiamo avuto punti di discussione con una parte importante del mondo cattolico" come su unioni civili e biotestamento. "E' una discussione che probabilmentevedrà una frattura almeno con una parte del mondo cattolico italiano. Ma da Roma oggi voglio dire alle donne e agli uomini del mondo cattolico di questo Paese di riflettere bene su cosa avverrà: faccio un appello alle persone che vivono le parrocchiee la realtà associativa. Siamo al bivio: il centrodestra non è atrazione moderata". Lo dice il segretario del Pd Matteo Renzi.

"Vi chiedo di crederci, di crederci fino in fondo. Andiamo a prenderci questa vittoria, smettiamo di piangerci addosso, andiamo a essere primo partito del Paese e primo gruppo parlamentare. O lo fa il Pd o è un problema perl'Italia". Sottolinea Renzi in un intervento a un evento Pd all'auditorium del Massimo a Roma.

"Rispetto per LeU ma danno mano a destra"
"Chi se ne è andato dal nostro partito avrà sempre il nostro rispetto. Ma chi vota oggi il partito di D'Alema dà una mano alla destra e avvicina Salvini a Palazzo Chigi". Dalla platea dell'auditorium, gremita da un migliaio dipersone, si levano brusii e qualcuno, quando Renzi dichiara 'rispetto' per chi ha fatto la scissione, urla: "No!". Ma il leader Dem lo zittisce

Quanto ai pentastellati, Renzi dice: "E' la campagna elettorale più incredibile nel mondo: il dibattito è al livello nel quale lo hanno messo gli altri. Di Maio ha detto: non faccio un dibattito con Renzi, perché non lo faccio". Dalla platea gremita, qualcuno mormora, ma Renzi lo interrompe: "Non arrabbiatevi per Di Maio, non ne vale la pena. Sta ancora lì a ricontare gli scontrini...". 


 
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