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ECONOMIA

Smentite le ipotesi di contributi di solidarietà

Pensioni, il sottosegretario Baretta: "Nessun intervento del governo"

Il membro dell'esecutivo allontana le polemiche su prelievi e possibili manovre, puntando a spending review, Iva e spread per recuperare le risorse necessarie

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"C'è da riformare il sistema degli ammortizzatori sociali, vorremmo introdurre, anche se con delle penalità, una maggiore flessibilità per chi vuole andare in pensione anticipatamente. Come finanziamo tutti questi interventi?". Così il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta torna sull'ipotesi di una sforbiciata alle pensioni d'oro.

Baretta precisa: sul contributo di solidarietà "di deciso non c'è nulla". E sul fatto che una pensione netta di 3.500 euro possa essere considerata di ceto medio commenta: "Siamo già nel novero dei redditi più alti che medi". Si sofferma poi sui possibili nuovi sacrifici: "Molte ipotesi mi risultano sconosciute, in particolare quella di un eventuale nuovo blocco del rinnovo del contratto degli statali". Esclude poi qualsiasi forma di patrimoniale sui redditi più alti: "L'opzione non è contemplata".

Il sottosegretario preannuncia infine una possibile stretta sulle detrazioni: "E' una delle opzioni sul tavolo. Non possiamo immaginare che le detrazioni sui mutui, per le spese veterinarie o le palestre possano essere ancora concesse a tutti a prescindere dal reddito". Resta il fatto comunque le risorse per la manovra 2015 arriveranno in primo luogo dalla spending review, cui si aggiungeranno "altre fonti - prosegue Baretta - i risultati positivi a consuntivo della lotta all'evasione fiscale, le maggiori entrate Iva derivanti dai pagamenti dei debiti P.a. e dall'ecobonus e i risparmi sullo spread".

32 miliardi dal nuovo calcolo del Pil
Intanto lo slittamento al primo ottobre della consegna della nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def) consentirà al governo di recuperare un piccolo tesoretto, circa 32 milioni di euro. L'operazione non è di alta finanza, ma semplicemente dovuta al ricalcolo che nelle prossime settimane l'Istat dovrà elaborare per le nuove stime del Pil, utilizzando le regole statistiche del Sistema europeo di calcolo (Sec) 2010. Nel calcolo quindi verrano incluse voci finora rimaste fuori, portando il Prodotto interno lordo a guadagnare un paio di punti. In questo modo il governo potrebbe scongiurare lo sforamento della soglia del 3% stabilita da Maastricht e anche il debito subirà un calo rispetto al livello record attuale.

 
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