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ITALIA

Il soprintendente di Pompei: "Qualsiasi incidente non va minimizzato"

Pompei, ancora crolli: due cedimenti in una bottega della Regio VII

Potrebbero essere provocati dalle piogge di questi giorni. Gli episodi sono avvenuti in un'area chiusa al pubblico, inclusa tra i progetti di messa in sicurezza del "Grande Progetto Pompei", i cui interventi però sono fermi per un ricorso nei confronti della ditta vincitrice 

Il sito archeologico di Pompei (Ansa)
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Pompei Ancora crolli a Pompei. Questa mattina sono stati rilevati due cedimenti strutturali in una bottega nella Regio VII. La Soprintendenza Speciale per i beni archeologici fa sapere che si tratta di un'area chiusa al pubblico, inclusa tra i progetti di messa in sicurezza del "Grande Progetto Pompei", i cui interventi sono fermi per un ricorso nei confronti della ditta vincitrice.

La nota della Soprintendenza
"La Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia informa - in una nota - che, questa mattina nel corso degli ordinari monitoraggi tecnici, sono stati rilevati due cedimenti strutturali in una bottega, sita nella Regio VII, insula 3, civ. 37. I cedimenti, sollecitati probabilmente del maltempo e dalle piogge di questi giorni, sono stati individuati in due diversi ambienti della bottega. In una prima zona (c), si è verificato il cedimento della parte superiore del pilastro in laterizi che costituiva l'angolo nord della parete e di cui, già in fase di monitoraggio per la messa in sicurezza, era stato segnalata la presenza di un restauro moderno. Il secondo episodio ha interessato la parete sud di un secondo ambiente (b), di cui era già stata segnalata la condizione di rischio dell'angolo occidentale e di cui oggi si è documentato il distacco. Gli episodi in questione sono avvenuti in un'area chiusa al pubblico e già oggetto di attenzione e di monitoraggio, in quanto inclusa tra i progetti di messa in sicurezza del Grande Progetto Pompei, e i cui interventi previsti, seppur con bando di gara già aggiudicato, non sono potuti ancora partire, a causa di un avviato ricorso nei confronti della ditta vincitrice".

Il soprintendente di Pompei: "Qualsiasi incidente non va minimizzato"
 "Qualsiasi incidente del genere a Pompei non può essere minimizzato, seppur di portata limitata - dichiara Massimo Osanna, Soprintendente di Pompei - tuttavia è bene ricordare che si tratta di un'area estremamente estesa (ben 66 ettari, di cui 44 alla luce), in cui tali episodi sono da considerarsi fisiologici, e che attraverso il Grande Progetto Pompei si sta cercando di monitorare ed intervenire su ogni zona del sito archeologico".

Rsu: "Serve una manutenzione ordinaria"
A dare la notizia del crollo è la Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) di Pompei. "L'amministrazione - sottolinea il sindacalista Antonio Pepe in una nota - ha ritenuto opportuno informare i Carabinieri che si sono recati sul posto per il sopralluogo, speriamo che con la stessa sollecitudine abbia provveduto anche a comandare qualche restauratore per l'accertamento del danno per poi procedere con immediatezza alla risistemazione. Questo segnale conferma - rimarca la Rsu del sito campano - l'esigenza della manutenzione ordinaria, che in passato aveva assicurato la conservazione dell'area archeologica fino a quando non è stata più effettuata per mancanza di personale addetto". Una lacuna che "ha creato e sta creando danni al patrimonio archeologico e rischi per l'incolumità di turisti e personale che vi presta servizio".

"Non si può che ribadire l'esigenza di assumere al più presto personale operaio altrimenti non si arginerà il problema della conservazione. Anche gli interventi di restauro previsti dal 'Grande Progetto Pompei', sperando che vengano realizzati tutti e al più presto, rischiano di essere uno spreco di soldi se non seguiti successivamente da un costante monitoraggio e dalla manutenzione ordinaria". 
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