SPORT
Il futuro del calcio
Presidenza Fifa, lo sfidante si ritira: Blatter confermato. "Grazie per la fiducia"
Il principe giordano Ali bin Al-Hussein, preso atto di non avere possibilità al termine della prima votazione, rinuncia alla sua candidatura. Lo scandalo corruzione non cambia gli equilibri: per il 79enne svizzero arriva il quinto mandato. Platini: "La Uefa ha difeso e sostenuto il tentativo di cambiamento"
Zurigo (Svizzera)
Joseph Blatter resta al comando della Fifa. Per i prossimi quattro anni sarà ancora il presidente dell'organizzazione che guida il calcio mondiale. Ali bin Al-Hussein, l'altro candidato alla carica, si è ritirato dopo la prima votazione. Il 79enne svizzero aveva un vantaggio netto, che gli avrebbe garantito con facilità il successo al secondo tentativo dove sarebbe bastata la maggioranza semplice.
Lo sfidante alza bandiera bianca
La svolta è giunta poco dopo la fine del primo scrutinio, al termine del quale erano arrivati 133 voti per Blatter e 73 per il principe giordano, sostenuto dalle federazioni europee e nordamericane. La maggioranza necessaria era di 140 voti. Ali bin Al-Hussein, pur avendo costretto il presidente uscente al secondo turno, ha deciso di alzare bandiera bianca.
"Ringrazio tutti"
"Avrei potuto ricevere più voti ma andiamo avanti - sono state le prime parole di Blatter - Ringrazio tutti per avermi dato la possibilità di guidare ancora il calcio per i prossimi quattro anni. Comanderò la nave della Fifa. La riporteremo in mare. Tra quattro anni darò la Fifa al mio successore, sarà robusta. È stato un congresso molto importante. Mi vedete ora di buon umore anche sono stato un po' nervoso oggi. Ma l'abbiamo superata. Sono il presidente di tutti".
Platini: "Difeso e sostenuto movimento per il cambiamento"
Tra i grandi sconfitti c'è il presidente dell'Uefa, Michel Platini, che aveva chiesto le dimissioni di Blatter e aveva sostenuto il suo sfidante. "Sono orgoglioso che la Uefa abbia difeso e sostenuto un movimento per il cambiamento della Fifa - ha dichiarao - Cambiare a mio parere è fondamentale se questa organizzazione vuole riconquistare la sua credibilità".
Giornata segnata dalle polemiche
Le inchieste sulla corruzione ai vertici della federazione calcistica internazionale non hanno dunque influito più di tanto sull'esito del voto: Blatter era dato come favorito e ha vinto con una larga maggioranza, grazie soprattutto all'appoggio delle delegazioni africane e asiatiche. Il presidente Fifa resta in sella nonostante le numerose richieste di dimissioni, giunte sia dall'interno del mondo del calcio sia da molti esponenti politici internazionali, dal premier britannico David Cameron alla cancelliera tedesca Angela Merkel. Prese di posizione che evidentemente non hanno spostato gli equilibri.
Lo sfidante alza bandiera bianca
La svolta è giunta poco dopo la fine del primo scrutinio, al termine del quale erano arrivati 133 voti per Blatter e 73 per il principe giordano, sostenuto dalle federazioni europee e nordamericane. La maggioranza necessaria era di 140 voti. Ali bin Al-Hussein, pur avendo costretto il presidente uscente al secondo turno, ha deciso di alzare bandiera bianca.
"Ringrazio tutti"
"Avrei potuto ricevere più voti ma andiamo avanti - sono state le prime parole di Blatter - Ringrazio tutti per avermi dato la possibilità di guidare ancora il calcio per i prossimi quattro anni. Comanderò la nave della Fifa. La riporteremo in mare. Tra quattro anni darò la Fifa al mio successore, sarà robusta. È stato un congresso molto importante. Mi vedete ora di buon umore anche sono stato un po' nervoso oggi. Ma l'abbiamo superata. Sono il presidente di tutti".
Platini: "Difeso e sostenuto movimento per il cambiamento"
Tra i grandi sconfitti c'è il presidente dell'Uefa, Michel Platini, che aveva chiesto le dimissioni di Blatter e aveva sostenuto il suo sfidante. "Sono orgoglioso che la Uefa abbia difeso e sostenuto un movimento per il cambiamento della Fifa - ha dichiarao - Cambiare a mio parere è fondamentale se questa organizzazione vuole riconquistare la sua credibilità".
Giornata segnata dalle polemiche
Le inchieste sulla corruzione ai vertici della federazione calcistica internazionale non hanno dunque influito più di tanto sull'esito del voto: Blatter era dato come favorito e ha vinto con una larga maggioranza, grazie soprattutto all'appoggio delle delegazioni africane e asiatiche. Il presidente Fifa resta in sella nonostante le numerose richieste di dimissioni, giunte sia dall'interno del mondo del calcio sia da molti esponenti politici internazionali, dal premier britannico David Cameron alla cancelliera tedesca Angela Merkel. Prese di posizione che evidentemente non hanno spostato gli equilibri.