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MONDO

I timori della Santa Sede

La presunta malattia del Papa e l'ombra di un complotto in Vaticano

Continuano a piovere smentite alla notizia che Francesco abbia un tumore curabile al cervello. Anche lo staff di Fukushima nega che il celebre neurochirugo giapponese citato dal Quotidiano Nazionale abbia in cura il Papa. In Vaticano il timore è che qualcuno voglia screditare il Sinodo

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Città del Vaticano Si tinge sempre più di giallo la vicenda della presunta malattia del papa. Dopo la pioggia di smentite seguita ieri alla notizia del tumore al cervello di Francesco, da più parti viene evocata l'ombra di un"complotto" o comunque di una manovra orchestrata ad arte per delegittimare il pontefice.

Il "complotto"
È l'Osservatore Romano il primo ad avanzare esplicitamente l'ipotesi. «Il momento scelto rivela l’intento manipolatorio del polverone sollevato», ha scritto ieri il quotidiano della Santa Sede. 
Ed in effetti il caso esplode in pieno Sinodo, dopo che altre due fughe di notizie avevano scosso il Vaticano.  Il 3 ottobre era scoppiato lo scandalo di monsignor Krzysztof Charamsa. L’ufficiale della Congregazione per la dottrina della fede aveva scelto di fare coming out sulla propria omosessualità alla vigilia del Sinodo, dichiarando di convivere con un compagno e arrivando ad annunciare l'uscita del proprio "libro-confessione". Poi è arrivata la lettera al Papa firmata dai cardinali conservatori, divulgata dal vaticanista dell’«Espresso» Sandro Magister. Nella missiva, 13 porporati avanzavano il sospetto che il Sinodo potesse essere stato manipolato in senso "aperturista". Ora l'ipotesi di una malattia del Pontefice. Tutte notizie - osservano molti - tese a indebolire la posizione di Francesco in Vaticano. 

La vicenda
La vicenda comincia mercoledì mattina, quando il Quotidiano Nazionale pubblica in prima pagina la notizia choc: Papa Francesco avrebbe una "piccola macchia scura nel cervello", un piccolo "tumore benigno curabile". Il Pontefice qualche tempo fa sarebbe andato in elicottero a Pisa, alla Clinica di san Rossore, per consultare in forma riservata Takanori Fukushima, neurochirurgo giapponese di fama mondiale. Il responso sarebbe stato abbastanza positivo: il tumore c'è, ma non serve un intervento.

La smentite del Vaticano sono state immeditate e ribadite più volte . "Nessun medico giapponese è venuto in Vaticano a visitare il Papa e non vi sono stati esami del tipo indicato nell'articolo", ha affermato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. "Lo dico - ha precisato Lombardi - dopo le opportune verifiche, compreso il Santo Padre". A stretto giro arriva l'accusa durissima dell'Osservatore Romano, con l'ipotesi del complotto alla quale si è accennato prima.
Ma il direttore di Qn Andrea Cangini insiste: "La smentita è comprensibile ed era attesa - dice - Abbiamo a lungo tenuto ferma la notizia per fare tutte le verifiche del caso. Non abbiamo il minimo dubbio sulla sua fondatezza. Ci siamo seriamente interrogati se pubblicarla o meno. Abbiamo ritenuto che quel che a nostro avviso vale per un capo di Stato o di governo valga anche per il Papa: l'enorme responsabilità pubblica di cui queste personalità sono gravate ci porta a credere che il diritto alla  riservatezza sia meno importante del diritto dell'opinione pubblica ad essere informata".  Ed esclude inoltre ogni intento di una "campagna" contro Bergoglio. 
 Tra ieri e oggi smentiscono anche l'arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della segreteria di Stato vaticana,via twitter ("Ho incontrato il Papa ieri sera. Sta benissimo e in grande forma! Che e' 'sta gazzarra sulla sua salute?"), il direttore di
Civiltà Cattolica padre Antonio Spadaro ("Ormai non sanno più che dire... sono alla frutta! Dopo tutte le menzogne varie si inventano pure le malattie! Buon segno") e il cardinale Kasper. 

La posizione del neurochirurgo
Parla anche lo staff del celebre neurochirurgo tirato in ballo da QN. Fukushima avrebbe incontrato il papa due volte, a ottobre 2014 e nel gennaio 2015, ma non per curarlo. "Non ha mai valutato medicalmente né trattato Papa  Francesco", dichiara una collaboratrice. E il neurochirurgo Gaetano Liberti, allievo della specialista giapponese  e collaboratore della clinica San Rossore, ribadisce: " Le due visite in Vaticano di Takanori Fukushima non hanno avuto alcuna finalità di carattere clinico. Se non fosse così lo avrei certamente saputo visto che da 22 anni sono un suo stretto collaboratore". 

Foto "ritoccate" sul blog di Fukushima
In effetti sul blog di Fukushima  (http://dr-fukushima.com) fino a ieri comparivano le foto delle due visite al Papa, a San Pietro, in cui era immortalato anche il "baciamano" del professore al Pontefice. Foto che poi si sono rivelate "ritoccate": nelle immagini sembra infatti che i due si siano incontrati a tu per tu, mentre, stando agli originali dell'Osservatore Romano, le foto sarebbero state realizzate durante un'udienza papale, in cui il neurochirurgo era circondato da decine di fedeli. Sia come sia, Fukushima ha pensato bene di rimuoverle dal web, insieme ai i due post sulle missioni in Vaticano di ottobre 2014 e gennaio 2015. Dei suoi rapporti con la Santa Sede resta solo  un post datato febbraio 2014 in cui il neurochirurgo racconta di aver ricevuto nel 2010 un riconoscimento dall'allora Papa Benedetto XVI per i risultati ottenuti nell'aver 'operato diversi prelati'.

Chi è Takanoki Fukushima 
La stessa figura di Fukushima è controversa. Il neurochirurgo, 73 anni, figlio del sommo sacerdote del santuario Meiji di Tokyo, opera alla media di 600 interventi l'anno, con un ritmo da stakanovista, ed è conosciuto a livello mondiale per il trattamento di tumori al cervello, aneurismi, spasmi semifacciali, neuralgie trigeminali e malformazioni arteriovenose. In patria è talmente famoso che gli è stato dedicato un manga: "Fukushima, l'uomo dalla mano di Dio. Come non morire per un aneurisma cerebrale". 
In Italia, dove svolge attività di consulenza per la clinica San Rossore, è coinvolto in un'inchiesta della Procura di Salerno, su un giro di mazzette e liste d'attesa modificate.

L'elicottero
Resta aperta anche la questione dell'elicottero. ll vaticano nega di averne a disposizione uno, e per giunta con le insegne papali, com'era trapelato inizialmente; d'altra parte, fa notare qualcuno, non avrebbe senso utilizzare un mezzo con i colori del Vaticano (bianco e giallo), quando si vuol mantenere riservato un viaggio.  La clinica San Rossore conferma che l'elicottero esiste e appartiene alla famiglia siciliana dei Madonna, che gestisce il centro ospedaliero.  A bordo, fanno sapere, c'era davvero Fukushima. Ma l'elicottero, nelle date indicate da Qn, non volava da Roma a Pisa, bensì era diretto nella capitale. Il perché lo spiega Andrea Madonna, amministratore delegato della clinica: "È  stato il professor Fukushima a chiedere un passaggio per un 'trasferimento urgente' a Roma in elicottero e noi non potevamo certo negarlo a uno dei nostri più importanti consulenti. Se è atterrato in Vaticano? No, a Roma".

La clinica: non sapevamo degli incontri privati di Fukushima
E stamattina, dalla clinica, è arrivata una ulteriore precisazione. La Casa di cura San Rossore, si legge in una nota, "non è a conoscenza di nessun incontro privato tra il suo collaboratore, il prof. Takanori Fukushima e Sua Santità, Papa Francesco". 
La clinica precisa poi che "in seguito ad una precedente richiesta del medico giapponese, la Casa di cura si è limitata a mettere a disposizione di Fukushima un elicottero per raggiungere la Capitale il 28 gennaio 2015".
"Nessun altro particolare è noto alla struttura sanitaria - si legge ancora nella nota - che chiede di poter tornare ad occuparsi della salute dei propri pazienti nel massimo
rispetto della loro privacy e della loro riservatezza. La Casa di cura San Rossore non intende rilasciare nessuna ulteriore comunicazione e si riserva di agire in ogni sede per evitare la diffusione di notizie false".

Papa Francesco
Intanto papa Francesco prosegue come se nulla fosse le sue attività. Ieri ha tenuto l'udienza generale fra i 30mila di Piazza San Pietro, ha ricevuto in udienza il metropolita Hilarion, rappresentante del Patriarcato di Mosca, ha nominato tre vescovi in Brasile. Atteso da impegni molto gravosi, come la conclusione del Sinodo, la visita a Firenze il 10 novembre e il difficile viaggio in Africa dal 25 al 30 novembre, ieri ha approvato il piano per i viaggi apostolici che compirà nel 2016.
Tra questi, quello in Messico, previsto per febbraio.
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