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MONDO

La corsa repubblicana per la Casa Bianca

Primarie Usa, in piazza contro Trump dall'Arizona a New York

Il magnate del mattone è stato contestato anche in Utah e a New York, dove non sono mancati momenti di tensione tra manifestanti e polizia

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Continua a crescere la protesta di piazza contro Donald Trump, impegnato in una serie di comizi in Arizona in vista delle primarie repubblicane per la corsa verso la Casa Bianca. Decine di manifestanti hanno bloccato un'autostrada che portava al comizio del frontrunner repubblicano alle presidenziali Usa vicino a Phoenix. Il gruppo di dimostranti ha paralizzato il traffico tenendo cartelli sui quali si legge 'Dump Trump', 'Must stop Trump', 'Shut Down Trump'.

Il magnate del mattone è stato contestato anche in Utah e a New York, dove in centinaia hanno dimostrato nei pressi della Trump Tower, e non sono mancati momenti di tensione con la polizia.

Nell'establishment del partito repubblicano spunta intanto l'ipotesi estrema di sostenere un candidato indipendente pur di stoppare la marcia del tycoon verso la Casa Bianca. Lo scrive il New York Times, secondo cui i leader del Grand Old Party (Gop) stanno preparando una "campagna di 100 giorni" per negare in tutti i modi la nomination al magnate, consapevoli che non c'è più spazio per errori e ritardi e che senza un piano di attacco eseguito impeccabilmente Trump potrebbe diventare inarrestabile. L'obiettivo principale resta quello di frenare la sua corsa sostenendo gli altri candidati (Ted Cruz e John Kasich) per impedire a 'The Donald' di raggiungere la maggioranza dei 1.237 delegati, a partire dalle primarie del cruciale Wisconsin, il 5 aprile, dopo la tornata della prossima settimana in cui si prevede che Trump e Cruz si divideranno Arizona e Utah.

In caso questi sforzi fallissero, ecco il piano B, lo scenario di un candidato indipendente. I nomi citati sono quelli di Tom Coburn, ex senatore dell'Oklahoma e Rick Perry, ex governatore del Texas.
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