MONDO
Previsto un sì a un intervento in Iraq ma non in Siria
Raid anti-Isis, Cameron chiede il via libera al Parlamento: "L'intervento durerà anni"
Il premier britannico mette in chiaro quale sarà l'impegno richiesto. "La domanda è come possiamo proteggere il popolo britannico dalla minaccia"
Londra
L’intervento militare in Iraq “durerà non soltanto mesi, ma anni”. Parlando al Parlamento britannico, riunito per una sessione straordinaria per decidere sulla partecipazione del paese ai raid anti-Isis, il premier David Cameron ha messo in chiaro l’impegno che potrebbe essere richiesto al Regno Unito.
"Moralmente giusto agire adesso"
L’intervento, ha spiegato Cameron in aula, è “del tutto legale” in quanto risponde ad una richiesta da parte delle autorità irachene. “È moralmente giusto quindi agire, e agire adesso'', ha detto. "La domanda oggi per la Camera è come possiamo proteggere il popolo britannico dalla minaccia posta dall'Isis e, in particolare, quale ruolo debbano avere le nostre forze armate nella coalizione internazionale che ha l'obiettvo di smantellare e distruggere quella che il presidente statunitense Barack Obama ha giustamente definito il network della morte", ha aggiunto Cameron, ribadendo che né gli Stati Uniti né la Gran Bretagna hanno previsto "l'intervento di truppe di terra".
Previsto un sì limitato all'Iraq
Stando a quanto trapelato nei giorni scorsi, la proposta del premier trova il sostegno dei leader dei principali partiti, a patto però che l'azione rimanga limitata all'Iraq, che non contempli quindi raid in Siria e che non preveda truppe di terra in operazioni di combattimento. In questi termini è stata messa a punto una mozione "a prova di opposizione", anche se non sono esclusi voti contrari.
Raf pronta a entrare in azione in poche ore
Si prevede che entro sera il parlamento britannico dica sì ai raid in territorio iracheno. In tal caso i jet della Raf, alcuni già posizionati a Cipro, potranno entrare in azione nel giro di poche ore.
"Moralmente giusto agire adesso"
L’intervento, ha spiegato Cameron in aula, è “del tutto legale” in quanto risponde ad una richiesta da parte delle autorità irachene. “È moralmente giusto quindi agire, e agire adesso'', ha detto. "La domanda oggi per la Camera è come possiamo proteggere il popolo britannico dalla minaccia posta dall'Isis e, in particolare, quale ruolo debbano avere le nostre forze armate nella coalizione internazionale che ha l'obiettvo di smantellare e distruggere quella che il presidente statunitense Barack Obama ha giustamente definito il network della morte", ha aggiunto Cameron, ribadendo che né gli Stati Uniti né la Gran Bretagna hanno previsto "l'intervento di truppe di terra".
Previsto un sì limitato all'Iraq
Stando a quanto trapelato nei giorni scorsi, la proposta del premier trova il sostegno dei leader dei principali partiti, a patto però che l'azione rimanga limitata all'Iraq, che non contempli quindi raid in Siria e che non preveda truppe di terra in operazioni di combattimento. In questi termini è stata messa a punto una mozione "a prova di opposizione", anche se non sono esclusi voti contrari.
Raf pronta a entrare in azione in poche ore
Si prevede che entro sera il parlamento britannico dica sì ai raid in territorio iracheno. In tal caso i jet della Raf, alcuni già posizionati a Cipro, potranno entrare in azione nel giro di poche ore.