POLITICA
Ammontano a 222 miliardi le risorse previste per gli investimenti
Recovery Plan, stasera nuova riunione capi delegazione. Renzi: "Nuova bozza? Per sanità serve Mes"
Stasera la riunione tra il premier e i capidelegazione della maggioranza sul Recovery Plan. Iv presenterà un documento con i punti su cui c'è ancora disaccordo
Uno spiraglio di trattativa, assicurano i più ottimisti, ancora c'è. I pontieri sono al lavoro per aprire davvero il tavolo del confronto. Stasera alle 18, ma l'orario potrebbe poi slittare, è in programma una riunione di Conte con i capi delegazione che dovrebbe siglare l'intesa sulla bozza del Recovery plan da portare in Consiglio dei ministri nelle ore successive, probabilmente sabato. Solo dopo si aprirebbe - questa "road map" condivisa da Conte, Pd, M5s e Leu - il tavolo sugli altri temi del programma di governo e la trattativa per il rimpasto. Ma Renzi vuole vedere tutte le carte insieme, ha annunciato che la capo delegazione di Iv, Teresa Bellanova, presenterà un documento con i punti su cui c'è ancora disaccordo.
La riunione e lo scontro sul Recovery plan
Quello di stasera a Palazzo Chigi sarà il primo, vero, confronto tra i partiti della maggioranza e il presidente del Consiglio. L'incontro con i capi delegazione, a cui parteciperanno anche il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, il responsabile degli Affari Ue, Enzo Amendola, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, è in programma per le 18, ma l'orario potrebbe slittare. La discussione sarà incentrata tutta sulla nuova bozza di Recovery plan che il governo dovrà portare quanto prima in Consiglio dei ministri, per poi mandare il testo in Parlamento per ottenere il via libera anche delle Camere. Ammontano complessivamente a 222 miliardi le risorse previste per gli investimenti nella nuova versione. Le linee guida sono state inviate ieri ai partiti, compresa Italia viva, la forza più critica di tutta la coalizione, pronta a lasciare l'esecutivo qualora le sue proposte non fossero accolte.
In questo dossier ci sarà anche il Mes, argomento che finora ha diviso, se non addirittura spaccato la maggioranza. Renzi e i suoi vogliono capire se c'è disponibilità ad accedere alla linea di credito straordinaria da circa 36 miliardi di euro per le spese sanitarie dirette e indirette. Una versione 'light' del trattato istituito per far fronte alle possibili crisi dei settori bancari dei Paesi membri, che presenta condizionalità ritenute da tutti troppo pesanti. Sul tavolo resta l'ipotesi di una crisi dai risvolti ancora oscuri, in un clima che continua ad essere segnato da grande incertezza, tra chi punta sul rimpasto, chi scommette sul Conte ter e chi evoca un governo tecnico. Ma c'è anche chi pensa che finisca come a febbraio dello scorso anno, con la crisi di governo a un passo e l'emergenza Covid che prevale su tensioni e malumori.