Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Referendum-Grecia-urne-chiuse.-Primi-exit-poll-il-no-avanti-0a92d1b9-4424-4aa9-bec2-eb954b1f9ecc.html | rainews/live/ | true
MONDO

Al 77% delle schede scrutinate, i no oltre il 61%

Referendum, la Grecia dice No. Tsipras: "Ora l'accordo". Merkel: "Voto va rispettato"

Merkel: "Tsipras manda il Paese contro un muro". Lunedì la cancelliera tedesca vola da Hollande per fare il punto. Il vice cancelliere tedesco Igmar Gabriel  ritiene "dificilmente immaginabili" nuovi negoziati. Martedì alle 18 convocato l'Eurosummit  

Tsipras (getty images)
Condividi
La Grecia dice No al piano dei creditori con oltre il 61% dei voti. Il premier Alexis Tsipras parla di "scelta coraggiosa", dice "sì a nuovi negoziati", nega uno scontro con l'Europa e chiede la "ristrutturazione del debito". 

"Siamo sicuri che ce la faremo", chiosa il premier greco che annuncia la propria volontà di riaprire subito le banche. 

Con il 77,29% delle sezioni greche scrutinate, il No al piano dei creditori al referendum ha raggiunto il 61,58% dei voti.

Merkel e Hollande chiedono Eurosummit martedì
Appena il risultato si è delineato, sono stati segnalati contatti telefonici tra Tsipras, il presidente francese François Hollande e il presidente della Bce Mario Draghi.   E proprio il Presidente francese, Francois Hollande, e la cancelliera tedesca Angela Merkel - dopo aver precisato che il "voto greco va rispettato" - chiedono che si tenga martedì un summit straordinario dell'Eurogruppo.

 "Tsipras e il suo Governo stanno guidando la Grecia su un cammino senza speranza. Il premier greco ha buttato giù gli ultimi ponti per raggiungere un compromesso tra Grecia e Europa". Frena così su nuove trattative, il vicecancelliere tedesco, il socialdemocratico Sigmar Gabriel, che ritiene "dificilmente immaginabili" nuovi negoziati dopo la vittoria del no al referendum. Il ministro degli Esteri tedesco, Frank Walter Steinmeier, però, dice: "Il risultato va accettato". 


Fonti interne a Syriza - il partito del premier Alexis Tsipras - sostengono che emissari del governo greco, tra cui il capo negoziatore Nikos Pappas, l'alleato politico più vicino al premier hanno già "preparato i bagagli e sono pronti a tornare a Bruxelles" per rilanciare il negoziato . 

Ad Atene, migliaia di persone scendono in piazza per festeggiare il risultato della consultazione. 

Lunedì il faccia a faccia Hollande Merkel
I leader europei mostrano prudenza. Quello convocato domani a Bruxelles è solo il "tavolo tecnico" per il negoziato. Il primo momento della verità sarà il faccia a faccia previsto in serata a a Parigi tra Angela Merkel e Francois Hollande, che sentiranno certamente domani gli altri leader europei prima di vedersi.

Vedremo se, di fronte, a un risultato così netto a favore della linea di Tsipras, i creditori saranno diponibili a tornare al tavolo o se, piuttosto prevarranno le forze centrifughe e avranno ragione coloro i quali prevedevano una uscita della Grecia dall'Euro.

In Grecia in queste ore prevale l'entusiasmo. Il vantaggio del No è incolmabile. Con il 90% dei seggi scrutinati, il No è al 61,46%. Il Sì al 38,54%.

A votare per la linea suggerita dal governo, soprattutto  le giovani generazioni. Ma il problema più pressante, sia per le famiglie stremate che, per il sistema economico greco nel suo insieme è la grave carenza di liquidità del sistema bancario. Gli istituti bancari non riapriranno neppure domani e alcuni di essi potrebbero rimanere a secco di liquidità nonostante i ferrei limiti all'uso dei bancomat imposti da lunedì scorso. La decisione più delicata, nell'immediato spetta dunque alla BCE che non potrà però estendere la linea di liquidità di emergenza fino a che non vi saranno segnali di ripresa nei negoziati.  

Intanto c'è stato un incontro tra il ministro delle finanze Yanis Varoufakis ed i rappresentanti del sistema bancario greco per verificare se la chiusura delle banche, che termina domani sera, sarà prolungata e per quanti giorni.

Il portavoce del governo ha confermato all'emittente Antenna Tv che la banca centrale greca ha presentato oggi alla Bce la richiesta per innalzare la liquidità di emergenza sostenendo che "non ci sono ragioni per non aumentare l'accesso all'Ela". 

Il capo dei negoziatori Euclid Tsakalotos scongiura la possibilità che la Grecia possa adottare una moneta parallela e dichiara: "Non penso che ci cacceranno via"
dall'Euro, "siamo pronti a incontrare i creditori già da stasera". 

Grande attesa per l'apertura dei mercati domani. Le previsioni di Mef e Bloomberg
Il referendum greco, con la vittoria schiacciante del No al piano di austerity, già affossa l'euro, che sui mercati valutari del Pacifico cede l'1,13% sul dollaro, a 1,0988. 

"Il voto in Grecia alimenterà volatilità sui mercati ma l'Eurozona è nelle condizioni di affrontare eventuali crisi di fiducia e l'Italia in particolare ha buoni motivi per avere fiducia". E' quanto indicano fonti del Mef dopo il voto in Grecia al referendum.

A prescindere dal risultato del referendum - rilevano fonti del Mef - "al Governo italiano è sempre stato chiaro che la priorità per tutti i paesi è trovare le giuste misure per la crescita. Un problema più urgente per un paese come la Grecia che ha sofferto di più la recessione e ha un debito molto elevato".

Anche molti gestori temono di vedere il "caos" sui mercati. Lo scrive Bloomberg che cita alcuni asset manager i cui fondi amministrano, complessivamente, 3.700 miliardi di dollari.

"Il mercato non ha ancora 'prezzato' un potenziale no" afferma David Joy, Chief market strategist di Ameriprise Financial, gestore con asset per 815 miliardi di dollari. "Vedremo un altro round di volatilità al ribasso superiore a quello di lunedì. Il
movimento sarebbe più violento". 

Il negoziatore Tasakatalos: "I creditori capiscano che la realtà è cambiata"
"I nostri creditori si devono render conto che la realtà è cambiata", dice subito uno dei principali negoziatori greci nelle trattative con la troika, Euclid Tsakalotos.
Tsakalotos ha anche anticipato le linee-guida della strategia greca, che poggeranno sostanzialmente su due pilastri: il rapporto del Fondo Monetario Internazionale, che
riconosce che il debito greco è insostenibile e che servono almeno 50 miliardi di euro per coprire le necessità finanziarie immediate; e un nuovo mandato per Atene, sostenuto dalla volontà del governo greco.

Un portavoce del governo greco: "Tutto il possibile per arrivare a un accordo"
Il governo greco, attraverso il suo portavoce, Gabriel Sakellaridis, ha già fatto sapere di voler riprendere i negoziati con i creditori internazionali immediatamente, in modo da siglare un accordo che consenta al Paese di superare l'attuale crisi. "I negoziati che cominceranno devono essere conclusi molto presto, anche nel giro di 48 ore", ha detto Sakellaridis alla tv greca. "Faremo tutto il possibile per arrivare a un accordo rapidamente", ha aggiunto.

Varoufakis polemizza con i media
Rilancia, su Twitter, il ministro dell'Economia, Yanis Varoufakis, che usa toni polemici verso i media: "Potremmo avere un accordo tra 24 ore, ho detto, ma la nostra stampa velenosa si è affrettata a scrivere che ho detto di prevedere un accordo entro 24 ore". 
Condividi